Il Consiglio di Stato boccia le trascrizioni delle nozze gay all'estero in Italia. Ribaltata duqnue la precedente sentenza del Tar. I sinadci dunque dovranno tornare alla realtà e chi ha usato le trascrizioni com espot elettorale dovrà ricredersi. Ciò che manca alla coppia lesbo/omo, dicono i giudici del Consiglio di Stato, come riporta il Corriere, è un requisito essenziale che definiscono "ontologico": la diversità fra i sessi. Se l’Italia vuole davvero riconoscere l’unione fra coppie dello stesso sesso allora deve introdurne il principio. Due persone dello stesso sesso possono essere coppia insomma. Anche in Italia.
Al matrimonio gay o lesbo, scrivono i giudici in punta di diritto, manca un requisito essenziale per spiccare il salto del riconoscimento/equiparazione nel nostro ordinamento. È privo "dell’indefettibile condizione della diversità di sesso fra i nubendi (sposi, ndr)". "Il corretto esercizio della potestà - scrivono - impedisce all’ufficiale dello Stato civile la trascrizione di matrimoni omosessuali celebrati all’estero". In due mosse dunque il Consiglio di Stato affossa ad esempio Ignazio marino che in Campidoglio scelse di trascrivere le unioni gay all'estero rendendole effettive in Italia.
Il Campidoglio è servito. Ma così anche le coppie di fatto.
La sentenza chiude la porta all’improvvisazione: "Il dibattito politico in corso in Italia sulle forme e sulle modalità del riconoscimento giuridico delle unioni omosessuali sconsiglia all’interprete qualunque forzatura, sempre indebita ma in questo contesto ancora meno opportuna". Non sarà un caso, allora, che dal Campidoglio il primo commento (ufficioso) alle parole dei giudici è che si tratta di una "sentenza conservativa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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