Nuova caserma di polizia distrutta dal vento: è costata 7,5 milioni

A Trieste la bora devasta la caserma di polizia appena inaugurata. I sindacati furibondi, ma il comune di centrosinistra si chiama fuori: "Nessuna responsabilità"

Nuova caserma di polizia distrutta dal vento: è costata 7,5 milioni

Erano passate solo due settimane, dall'inaugurazione della nuova caserma della polizia di via Mascagni, a Trieste. Una struttura appena ristrutturata, alla non proprio modica cifra di 7,5 milioni di euro.

Eppure non ha retto alle prime raffiche di bora dell'inverno. Che, come in un film, hanno divelto tre porte-finestre con tanto di vetri antisfondamento, una finestra collegata all'impianto anti incendio e una porta interna all'ultimo piano. Inoltre sono cadute quattro grandi piastrelle posizionate sul lastrico solare verso l'ingresso; per finire si è sollevata anche buona parte del controsoffitto - anch'esso, naturalmente, nuovo di zecca.

Tanto è bastato per sollevare un vero e proprio vespaio, in un botta e risposta di accuse tra sindacati e comune. La bora, ironizzano i sindacati, non è certo una novità per Trieste: "È inaccettabile - attacca il segretario provinciale del sindacato di polizia Silp-Cgil Alfredo Costantini - che un’opera costata così tanti soldi alle tasche dei cittadini, soccomba in questo modo davanti alla prima difficoltà atmosferica".

I rappresentanti dei lavoratori, inoltre, puntano il dito contro il comune, che sarebbe responsabile di non aver risposto alle richieste di chiarimenti sulla sicurezza della struttura: "Già in passato avevamo chiesto al Comune la documentazione relativa alla congruità dell’opera, collaudi e certificazioni comprese, senza però ottenere riscontri - prosegue Costantini parlando al Piccolo -. Così come senza risposta è rimasta anche la richiesta di incontro con l’assessore ai Lavori pubblici".

Per la giunta di Roberto Cosolini, del Pd, ha replicato l'assessore ai Lavori Pubblici Andrea Dapretto, che però ha negato ogni addebito: "Non ho evidenza di eventuali danni subiti dalla caserma di via Mascagni, perché nessuno ce li ha segnalati - polemizza Dapretto -

Faremo comunque delle verifiche. Ad ogni modo il comune, per quanto di sua competenza, ha fatto tutto ciò che doveva fare. Ora quell’edificio non è più di nostra competenza per cui la vigilanza spetta al nuovo proprietario".

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