Dopo ritardi, spese pazze e varianti, ennesimo "pasticciaccio" per la Nuvola progettata a Roma dall'archistar Massimiliano Fuksas.
A raccontarlo è Repubblica, secondo cui l'opera - inaugurata in pompa magna a quasi dieci anni dalla posa della prima pietra - è pure in parte abusiva, dal momento che l'area in cui è costruito il Nuovo Centro Congressi all'Eur non combacia con quella indicata sul permesso di costruire, con una traslazione dell'intero progetto di circa due metri.
Condotte spa, società costruttrice, precisa di aver eseguito l'opera "in conformità al progetto di contratto e alle varianti che di volta in volta venivano richieste, rispettando tutte le indicazioni che esso conteneva e le disposizioni impartite".
Eppure quei due metri - continua il quotidiano - restringono significativamente viale Europa, intralciando il traffico e interrompendo "la visuale prospettica dall'Archivio Centrale di Stato alla basilica dei Santi Pietro e Paolo, ai due estremi del lungo viale tutelato a livello architettonico e urbanistico dalla Sovrintendenza di Stato, così come tutto il quartiere Eur".
Possibile che in tutti questi anni nessuno se ne sia accorto? Né i progettisti, né chi doveva vigilare sulla costruzione dell'opera? E oggi chi deve rimediare? Pare - assicura Repubblica - che la questione sia già sul tavolo dell'assessore all'Urbanistica di Roma, che al momento non prende posizioni ufficiali. E sulla vicenda è stata posta la riservatezza assoluta.
Tra l'altro a inizio anno il IX Municipio aveva chiesto quando sarebbe stato smantellato l'intero cantiere, ma la zona è ancora transennata. Il che impedisce alla società costruttrice di vendere l'albergo realizzato all'interno dell'edificio e quindi rimpinguare le proprie casse dopo la spesa di oltre 360 milioni tra progettazione e oneri vari. Soldi che sarebbero ancor più indispensabili per trovare una soluzione, dal momento che l'edificio non può essere demolito.
Per non ridurre la carreggiata e non avere solo in quel tratto un marciapiede decisamente troppo piccolo, una soluzione potrebbe essere una passerella sopraelevata. Ma i costi lieviterebbero ulteriormente.
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