Manuel Foffo continua ad accusare Marco Prato. Le deposizioni del 28enne accusato dell'omicidio di Luca Varani alzano un velo sul suo legame con l'altro killer e sul loro modo di passare quelle serate che poi hanno portato alla morte dello stesso Varani. "Manuel era impazzito, ne ero infatuato e l’ho assecondato", è la versione di Prato. "Mi sentivo minacciato da lui. Sul suo telefono mi ha mostrato video di donne stuprate e bambini nudi", rivela Foffo. "Il momento in cui ho perso il controllo di me stesso — dice il 28enne — credo sia quando tra me e Marc è uscito l’argomento di mio padre. Io e Marc abbiamo iniziato a parlare a lungo di mio padre e questa cosa mi ha fatto “venire il veleno”, avevo una forte rabbia interiore. Questo dialogo è durato fino alle 2.30 di giovedì. Erano davvero sinceri e lui mi guardava con uno sguardo criminale".
Poi sottolinea Foffo, "dopo che è andato via Alex (uno dei ragazzi passati dall’appartamento, ndr) con Marc ho avuto solo un rapporto orale. Se sono stato con lui è per la cocaina, ne ha sempre tanta, e perché è una persona brillante, con tante conoscenze, e con il quale, grazie anche alla droga, facciamo conversazioni molto interessanti". A questo punto parla del padre: "A 18 anni ha regalato a un altro il mio motorino che ho amato tanto. Poi volevo una Yaris, ma lui mi diceva che era poco resistente. Ho un forte risentimento verso di lui perché entrambi vogliamo avere ragione".
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