Si torna a parlare di Roberto Spada, l'uomo che ha aggredito il giornalista della Rai. Nel decreto di fermo con cui i carabinieri l'hanno arrestato i pm della dda di Roma hanno allegato le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. Le loro parole sono utili a comprendere il contesto in cui Spada si muoverebbe. "L'uomo - si legge nelle carte - è ancora oggi un soggetto che comanda e che può dare ordini all’interno del sodalizio".
Gli ultimi precedenti penali di Spada, per reati contro il patrimonio, risalgono agli anni Novanta, ma l’autore dell’aggressione della troupe televisiva di "Nemo", avvenuta lo scorso martedì, ancora oggi sarebbe un soggetto "pericoloso", più che altro per il potere in grado di esercitare.
I collaboratori Michael Cardoni e Tamara Ianni hanno riferito agli inquirenti che Spada "appartiene all’omonimo clan con un ruolo di vertice". Hanno poi raccontato che "coordina il ramo del sodalizio dedito al traffico e alla cessione di sostanze stupefacenti" e che, in particolare, si sarebbe reso protagonista di un episodio di estorsione aggravata dal metodo mafioso, appropriandosi di un immobile di un soggetto che "non gli aveva pagato una partita di droga".
Tutte notizie che devono essere confermate in sede penale.Prosegue, intanto, il lavoro dei carabinieri, impegnati per cercare di identificare le persone che erano presenti al momento dell'aggressione e per valutare eventuali loro responsabilità. Dovrebbero essere una decina.
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