Gravissimo episodio di aggressione a Padova, dove nella notte tra venerdì e sabato un giovane di 34 anni è stato accerchiato da cinque individui e barbaramente picchiato da almeno due di loro.
Ancora ignote le cause che hanno spinto gli aggressori ad agire, ma pare che prima di attaccare abbiano accusato la loro vittima di essere un “fascista”. Tanto sarebbe bastato per far scattare il raid punitivo.
Secondo quanto riferito dalla stampa locale, il fatto si è verificato intorno alle 2. Il 34enne, un ingegnere residente nel Miranese, stava camminando in via del Portello, quando è stato raggiunto da cinque ragazzi che, in breve, lo hanno attaccato.
Dopo avergli dato del“fascista” - questo secondo il racconto di alcuni testimoni che hanno assistito alla scena - i giovani sono ricorsi alla violenza, accerchiandolo e spintonandolo.
In evidente inferiorità numerica, il 34enne non ha potuto fare molto per difendersi, ed è stato preso a calci ed a pugni da due membri del branco.
Sul posto è presto intervenuta una volante della questura di Padova, ma al suo arrivo dei cinque aggressori non vi era già più traccia.
Gli agenti hanno provveduto a soccorrere il 34enne e ad ascoltare il suo racconto. Sentiti anche i numerosi testimoni che, trovandosi a trascorrere la serata per locali, avevano assistito alla violenza. Alcuni confermano di avere udito i cinque dare del “fascista” alla loro vittima, prima di attaccare. Un'accusa pretestuosa, dato che il giovane sostiene di non appartenere ad alcun gruppo di estrema destra.
A quanto pare i cinque soggetti sono già stati identificati.
Uno dei responsabili del pestaggio del 34enne, è risultato fra l'altro essere un membro dell'ex centro sociale “Gramigna”.Al momento gli inquirenti stanno cercando di capire se alla base della violenza ci siano state davvero motivazioni di carattere politico, e se si sia trattato o meno di un atto premeditato.
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