A Palermo è caos rifiuti: di notte spenti 50 roghi "C'è il rischio epidemia"

La procura ha indagato un centinaio di dipendenti dell'azienda Amia che, con la loro protesta, hanno causato l'accumulo della spazzatura

A Palermo è caos rifiuti: di notte spenti 50 roghi "C'è il rischio epidemia"

A maggio si vota, a Palermo, per eleggere il nuovo sindaco. La campagna elettorale, dopo il pasticcio delle primarie del centrosinistra, è occupata dal grave problema dei rifiuti. La città, infatti, sembra quasi una discarica, con mucchi di rifiuti che in diversi angoli nascondono letteralmente i manifesti elettorali dei candidati. Intanto qualcuno pensa di "risolvere" la situazione appiccando il fuoco ai mucchi di rifiuti. Ieri notte si sono registrati almeno 50 interventi dei vigili del fuoco per domare i roghi, operazione indispensabile perché, com'è noto, le fiamme  sprigionano diossina e altre sostanze nocive per la salute.

La situazione resta molto critica, sia al centro che in periferia. Intanto l’azienda comunale Amia è in difficoltà e non riesce a recuperare l’arretrato dei quattro giorni di fermo della raccolta per la protesta dei suoi dipendenti. Un centinaio dei quali ieri sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura per l’ipotesi di interruzione di pubblico servizio, in relazione ai picchettaggi che hanno impedito l’uscita degli autocompatattori dai depositi aziendali.

L'assessore regionale alla Salute, Massimo Russo, in una lettera al commissario straordinario del Comune,

Luisa Latella, ieri ha segnalato i gravi rischi sanitari legati anche al potenziale diffondersi di malattie infettive veicolate da topi e altri parassiti che proliferano nella spazzatura.

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