Una rapina, forse. Almeno questo è quello che emerge dalle prime ricostruzioni. Poi la reazione del commerciante e la morte del presunto bandito. Sono questi i contorni di quello che è successo nel cuore della notte a Palermo, in un negozio del centro. A rimetterci la vita sarebbe uno straniero, probabilmente di origini tunisine.
Tutto sarebbe emerso intorno alle due di notte. Al 113 sarebbe arrivata la segnalazione da minimarket in via Maqueda: a chiamare sarebbe stato il titolare del market che avrebbe riferito di un tentativo di rapina. Secondo quanto sta ricostruendo la Mobile, il tunisino sarebbe entrato ubriaco nel locale armato con una bottiglia rotta cercando di farsi consegnare l'incasso. Al'interno era presente un dipendente e un suo amico. "Stiamo ricostruendo l'intera vicenda, che al momento appare dai contorni parecchio confusi", spiega a Repubblica il capo della Mobile, Rodolfo Ruperti.
Alla fine della colluttazione, il rapinatore sarebbe stato ucciso a colpi di bastonate dalla reazione del dipendente. Dieci bastonate, secondo alcune ricostruzioni. Altre, invece, dicono che il tunisino sarebbe stato raggiunto da una bottigliata.
Dopo la giornata di interrogatori, il dipendente del market e il suo amico (entrambi bengalesi) sono stati arrestati con l'accusa di omicidio. I due avrebbero inizialmente reagito per difendersi, poi avrebbero cercato di immobilizzare il rapinatore che però, alla fine, è morto. Quello che la polizia sta cercando di accertare, anche osservando le immagini delle telecamere, se sia stato un tentativo maldestro di arresto da parte di un cittadino privato o se siano proseguite le percosse.
Sul corpo della vittima è stata disposta l'autopsia. Prima di chiedere la conferma dell'arresto, il pm Giacomo Brandini intende leggere l'intero fascicolo per prendere visione delle immagini di videosorveglianza e degli interrogatori realizzati dalla Mobile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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