La Palermo liberty e l'art nouveau

a storia dell'architettura liberty e art nouveau a Palermo è profondamente legata a quella della famiglia Florio

La Palermo liberty e l'art nouveau

a storia dell'architettura liberty e art nouveau a Palermo è profondamente legata a quella della famiglia Florio. I Florio furono, tra la fine dell'800 e l'inizio del 900, una delle famiglie più ricche d'Italia. Disponevano di una flotta di novantanove navi. Avevano un impero che spaziava dalla chimica al vino, dal turismo all'industria del tonno. Gli esponenti della famiglia commissionarono ville stupende in giro per la Sicilia. Chiesero ad architetti come Ernesto Basile di disegnare per loro abitazioni che fossero degne dei migliori edifici liberty e art nouveau europei.

Tra le maggiori figure di spicco della famiglia vi era Franca Florio, soprannominata dai siciliani “Donna Franca, la regina di Sicilia”, dal Kaiser Guglielmo II “Stella d'Italia” e da Gabriele D'Annunzio, l'Unica. Ignazio Florio Junior si rivelò un autentico mecenate, e rese Palermo uno dei centri del jet set internazionale. Nel 1906 il fratello di Ignazio, Vincenzo, ormai cresciuto e diventato un eccellente affarista, creò la “Targa Florio”, una famosa corsa automobilistica.

Tra gli architetti, il più famoso rappresentante dello stile Liberty a Palermo, fu certamente Ernesto Basile, famoso nel mondo per gli splendi edifici art nouveau. In città Basile ha lasciato opere come il Villino Florio, Villa Igiea, il chiosco Ribaudo, il Villino Ida, realizzato da Basile per la propria famiglia, il Villino Favaloro e infine il Teatro Massimo.

Basile costruì per la famiglia Florio lo splendido “Villino Florio all'Olivuzza”. L'architetto ha qui metaforicamente ricreato tutte le tappe toccate dai Florio nei loro viaggi in giro per l'Europa, inserendo nella struttura vari elementi, come facente parte di un itinerario immaginario: ricurve superfici barocche, capriate tipicamente nordiche, torrette cilindriche che rimandano ai castelli francesi, colonnine romaniche e bugnati rinascimentali.

Ernesto Basile progettò anche il villino Ida, la casa in cui risiedette con la famiglia per alcuni anni. La costruzione si innalza su tre piani, con un seminterrato e una torretta di collegamento alla terrazza. Molto bello è il decoro del balcone in ferro, sostenuto da mensole e decorato da motivi floreali. Lungo la facciata sono disposte a cornice delle belle piastrelle colorate. Oggi è sede della Soprintendenza ai Beni Culturali della Regione Sicilia.

L'architetto costruì anche il Teatro Massimo e nella stessa piazza, lo splendido Chiosco Ribaudo, in cui si vendevano bevande refrigeranti.

Non furono solamente i Florio a finanziare lo stile liberty in città. L'art nouveau arrivò a Palermo in un momento di grande rinnovamento economico, sociale e culturale. Le migliori famiglie facevano a gara per dimostrare la propria prosperità anche attraverso la costruzione di ville e villini. Uno dei luoghi, in cui la speculazione edilizia della seconda metà del novecento non ha distrutto le splendide ville liberty della città è Mondello. Nei pressi della bellissima e caraibica spiaggia si susseguono, una dopo l'altra, stupende ville della “Belle Epoque”. In pochi metri vi sono oltre trecento villini in stile liberty. Tra i più famosi vi sono il Villino Tasca, il Villino d'Almerita, il Villino Sofia, il Villino Barresi e il Villino Lentini.

Mondello vanta anche uno splendido stabilimenti balenare, Art Nouvau , chiamato L'Antico Stabilimento Balneare di Mondello che venne progettato dall'architetto Rudolf Stualker, che costruì un'ampia piattaforma su piloni immersi nell'acqua.

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