Il Papa ai Gesuiti: "Non deve essere una priorità difendere solo le idee cattoliche"

"Sì, c'è corruzione in Vaticano - ammette papa Bergoglio - ma non perdo la mia serenità". Sui casi di abusi sessuali: "Si tratta di una malattia. Mai accettare aspiranti sacerdoti senza accertarsi della loro adeguata maturità affettiva"

Il Papa ai Gesuiti: "Non deve essere una priorità difendere solo le idee cattoliche"

Papa Francesco riceve in Vaticano il collegio degli scrittori di Civiltà cattolica, la rivista dei Gesuiti nata nel 1850, che festeggia la pubblicazione del numero 4000. Ai suoi confratelli il Papa raccomanda di fare "conoscere ai cattolici che Dio è al lavoro anche fuori dai confini della Chiesa, in ogni vera civiltà, col soffio del suo spirito". E aggiunge che la missione della rivista è "quella di essere una rivista cattolica. Ma essere rivista cattolica non significa semplicemente che difende le idee cattoliche, come se il cattolicesimo fosse una filosofia". Per il Papa "la Civiltà cattolica non deve apparire come cosa da sagrestia. Una rivista è davvero cattolica solo se possiede lo sguardo di Cristo sul mondo, e se lo trasmette e lo testimonia". Per Bergoglio Civiltà cattolica dovrebbe essere "una rivista che sia insieme ponte e frontiera".

Intervistato da padre Antonio Spadaro, direttore della rivista, Bergoglio ammette che "c'è corruzione in Vaticano". Poi però chiarisce di essere in pace: "Non prendo pastiglie tranquillanti. Gli italiani danno un bel consiglio: per vivere in pace ci vuole un sano menefreghismo". Il pontefice spiega che nelle congregazioni generali "tutti volevano le riforme". E ancora: "Io non ho problemi nel dire che questa che sto vivendo è un'esperienza completamente nuova per me. A Buenos Aires ero più ansioso, lo ammetto. Mi sentivo più teso e preoccupato". "Ho avuto un'esperienza molto particolare di pace profonda dal momento che sono stato eletto. E non mi lascia più. Vivo in pace".

Bergoglio si sofferma anche su un altro tema estremamente delicato per la Chiesa, la pedofilia. Sottolinea che va combattuta anche con la prevenzione. "Attenzione a ricevere in formazione candidati alla vita religiosa senza accertarsi bene della loro adeguata maturità affettiva. Per esempio: mai ricevere nella vita religiosa o in una diocesi candidati che sono stati respinti da un altro seminario o Istituto senza chiedere informazioni molto chiare e dettagliate sulle motivazioni dell'allontanamento". E aggiunge: "Se sono coinvolti religiosi, è chiaro che è in azione la presenza del diavolo che rovina l'opera di Gesù tramite colui che doveva annunciare Gesù. Ma parliamoci chiaro: questa è una malattia. Se non siamo convinti che questa è una malattia, non si potrà risolvere bene il problema". E ricorda un dato inquietante circa gli abusi sessuali: "Pare che su 4 persone che abusano, 2 siano state abusate a loro volta. Si semina l'abuso nel futuro: è devastante".

Non poteva mancare un accenno a un altro tema che sta molto a cuore al Papa, i migranti. "La Chiesa è nata in uscita. E 'fuori' significa quelle che io chiamo periferie, esistenziali e sociali.

I poveri esistenziali e sociali spingono la Chiesa fuori di sé. Pensiamo a una forma di povertà, quella legata al problema dei migranti e dei rifugiati: più importante degli accordi internazionali è la vita di quelle persone".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica