"A Gesù vittorioso domandiamo di alleviare le sofferenze dei tanti nostri fratelli perseguitati a causa del Suo nome, come pure di tutti coloro che patiscono ingiustamente le conseguenze dei conflitti e delle violenze in corso, ce ne sono tante". Nella domenica di Pasqua, prima della benedizione Urbi et Orbi, papa Francesco ha pregato per i cristiani trucidati, arrestati e messi in fuga in tutto il mondo. Il pensiero di Bergoglio va a tutte le vittime dell'odio islamista in Kenya. Un dolore che, ma anche alle numerose situazioni critiche che minano la pace nel mondo. Nel Messaggio di Pasqua il Pontefice ha, infatti, ricordato le barbarie in Libia, Yemen e Siria, i conflitti in Terrasanta e la guerra in Ucraina. "Il mondo - ha detto - non sia sottomesso ai trafficanti d’armi.
Nonostante la pioggia che cade ininterrotta da ore, oltre 50mila persone, una grande folla che dall'alto appare come un'immenso tappeto di ombrelli, sono accorse in piazza San Pietro dove papa Francesco ha presieduto la Santa Messa di Pasqua. Come sempre nel giorno che celebra la Risurrezione di Gesù, il Santo Padre non ha tenuto l'omelia alla Messa del mattino, ma ha letto il tradizionale e atteso "messaggio di Pasqua" prima di impartire la benedizione Urbi et Orbi, cioè alla città di Roma e al mondo, dalla loggia della Basilica vaticana. "Il mondo propone di imporsi a tutti i costi, di competere, di farsi valere... - ha detto il Pontefice - ma i cristiani sono il germoglio di un'altra umanità, nella quale cerchiamo di vivere al servizio gli uni degli altri, e non essere arroganti, ma disponibili e rispettosi". "Questa non è debolezza, ma vera forza - ha continuato - viene da Dio che non ha bisogno di usare violenza, ma parla e agisce con la forza della verità, della bellezza e dell'amore".
La riflessione di papa Francesco suscita particolare significato alla luce delle persecuzioni dei cristiani che, dal Kenya al Pakistan, sono vittime dell'odio islamista. "L'amore ha sconfitto l'odio, la vita ha vinto la morte, la luce ha scacciato le tenebre", ha detto il papa riflettendo sul significato dellla Pasqua e ricordando che Gesù Cristo "ha svuotato sè stesso, ha assunto la forma di servo e si è umiliato fino alla morte". "Per questo Dio lo ha esaltato e lo ha fatto Signore dell'universo - ha spiegato il Pontefice - con la sua morte e risurrezione, Gesù indica a tutti la via della vita e della felicità: questa via è l'umiltà, che comporta l'umiliazione".
Bergoglio ha, quindi, rimarcato l'atteggiamento di Pietro e Giovanni che, dopo essere stati avvertiti dalle donne, corsero al sepolcro di Gesù e lo trovarono vuoto. "Si 'chinarono' per entrare nel sepolcro - ha spiegato - per entrare nel mistero bisogna abbassarsi. Solo chi si abbassa comprende la glorificazione di Gesù e può seguirlo sulla sua strada".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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