Papa Francesco: "Riflettiamo sui nostri errori. Si può convivere con l'islam"

Il Papa ammette: "L'idea di conquista è inerente all'anima dell'islam". Ma puntualizza: "La stessa idea di conquista c'è nel Vangelo di Matteo"

Papa Francesco: "Riflettiamo sui nostri errori. Si può convivere con l'islam"

"Di fronte all'attuale terrorismo islamista, bisognerebbe interrogarsi sulla maniera in cui si è esportato un modello di democrazia troppo occidentale in paesi dove c'era un potere forte, come in Iraq. O in Libia, con una struttura tribale". Al quotidiano cattolico francese La Croix, papa Francesco non lesina certo le critiche all'Occidente: "Non si può andare avanti senza tenere conto di questa cultura. Come diceva un libico un po' di tempo fa: 'Prima avevamo Gheddafi, ora ne abbiamo 50'".

Nell'intervista a La Croix Bergoglio torna a tendere la mano all'islam. "La coesistenza tra cristiani e musulmani è possibile - spiega - in Centrafrica, prima della guerra, cristiani e musulmani vivevano insieme e devono reimparare a farlo oggi. Il Libano mostra che ciò è possibile". E cita l'esempio dell'Argentina. "Vengo - sottolinea nell'intervista - da un paese dove coabitano con buona famigliarità. I musulmani venerano la Vergine Maria e san Giorgio. In un paese dell'Africa, mi hanno detto che per il Giubileo della misericordia i musulmani fanno a lungo la fila alla cattedrale per passare la posta santa e pregare la Vergine Maria". Papa Francesco non crede che "ci sia oggi una paura dell'islam, in quanto tale, ma di Daesh (Isis, ndr.) e della sua guerra di conquista, tratta in parte dall'islam". "L'idea di conquista è inerente all'anima dell'islam, è vero - argomenta il Santo Padre - la si potrebbe interpretare, con la stessa idea di conquista, la fine del Vangelo di Matteo, dove Gesù invia i suoi discepoli in tutte le nazioni".

Dopo aver affrontato le problematiche legate al rapporto con l'islam, papa Francesco affronta l'emergenza immigrazione invitando l'Occidente a mostrarsi più accogliente. "La peggior accoglienza (per i migranti) è di ghettizzarli, quando bisognerebbe al contrario integrarli - spiega il Pontefice all''intervista al quotidiano francese - a Bruxelles, i terroristi erano dei belgi, figli di migranti, ma venivano da un ghetto". E prosegue: "A Londra il nuovo sindaco (musulmano) ha prestato giuramento in una cattedrale e sarà senza dubbio ricevuto dalla Regina. Questo mostra per l'Europa l'importanza di ritrovare la sua capacità di integrare - continua - penso a Gregorio il grande, che ha negoziato con quelli che chiamava barbari, che si sono poi integrati".

Il Santo Padre accusa la Francia di tendere a "esagerare la laicità" per colpa di "un modo di considerare le religioni come una subcultura, non una cultura vera e propria". "Uno Stato dev'essere laico - ammette, però, Bergoglio - gli Stati confessionali finiscono male". Secondo il Pontefice, "una laicità accompagnata da una solida legge che garantisce la libertà religiosa offra una cornice per andare avanti". E spiega: "Siamo tutti uguali, come figli di dio o con la nostra dignità di persone.

Ma ciascuno deve aver la libertà di esteriorizzare la sua fede". La Francia, conclude papa Francesco, "dovrebbe fare un passo avanti su questo tema, per accettare che l'apertura alla trascendenza sia un diritto per tutti".

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