Papa Francesco ha un debole ''per le vecchiette''. Lo ha confidato lo stesso Pontefice nel nuovo volume di padre Antonio Spadaro 'Nei tuoi occhi è la mia parola. Omelie e discorsi di Buenos Aires 1999-2013', presentato oggi dai Gesuiti, che contiene una conversazione inedita del Papa con il direttore di 'Civiltà cattolica'. Nel volume il Papa, raccontando di quanto gli faccia piacere muoversi tra la gente, confida: ''Certe volte io sento il desiderio di scendere dalla papamobile. Spesso accade davanti alle vecchiette. Io ho una debolezza per le vecchiette, specialmente quelle che sono furbe''.
Dice il Papa che questo suo debole per gli anziani deriva dal fatto che ''ti parlano con lo sguardo. Il fatto che, quando passa il Papa, la gente si intusiasmi è bello. Io non sarei capace di farlo. Mi manca forse qualcosa di entusiasmo popolare, di calore. Ma loro ce l'hanno. E questo è bello''.
"L’omelia è sempre politica perché si fa nella polis, si fa in mezzo popolo. Tutto quello che noi facciamo - afferma Francesco identificandosi con tutti i vescovi e preti del mondo - ha una dimensione politica e riguarda la costruzione della civiltà. Si può dire che anche nel confessionale, quando dai l’assoluzione, stai costruendo il bene comune".
La messa in latino? "Solo una eccezione", mette in chiaro il pontefice: "Papa Benedetto ha fatto un gesto giusto e magnanimo per andare incontro ad una certa mentalità di alcuni gruppi e
persone che avevano nostalgia e si allontanavano - sottolinea Bergoglio parlando della messa tridentina introdotta nel 2007 da Ratzinger con un motu proprio a tutti i sacerdoti che la volessero celebrare. Ma è un'eccezione".
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