Paura a Roma: doppia esplosione all'ufficio postale

Paura nella Capitale. Fortissima esplosione nel parcheggio dell'ufficio postale di via Marmorata. Trovati due ordigni radiocomandati: contenevano liquido infiammabile

Paura a Roma: doppia esplosione all'ufficio postale

Torna la paura nella Capitale. Una fortissima esplosione in via Marmorata è riecheggiata, questa mattina, per le vie del Testaccio. Un ordigno rudimentale creato con due bottiglie è, infatti, scoppiato nel parcheggio dell'ufficio centrale di Poste Italiane e posizionato tra due automobili. Non ci sono feriti ma è rimasta danneggiata un'autovettura che era parcheggiata in sosta. Secondo gli inquirenti si tratterebbe di un atto dimostrativo (guarda le foto).

Il panico tra i dipendenti delle Poste e gli utenti è "scoppiato" poco dopo le nove del mattino, quando l'Aventino è stato scosso dalle fortissime esplosioni. Fortunatamente, al momento dell'impatto, nel parcheggio non c'era nessuno. "Era situato nel parcheggio di servizio dei dipendenti dell'ufficio postale", ha riferito Franco Zelinotti, il funzionario di turno dei vigili del fuoco che si trova sul posto. Sul posto la polizia ha trovato un ordigno radiocomandato e posizionato intorno ai veicoli parcheggiati. All'interno c'era del liquido infiammabile. I vigili del fuoco hanno una caserma proprio davanti all'ufficio postale di via Marmorata, dall'altro lato della strada, e sono giunti sul posto subito dopo aver sentito l'esplosione. "Siamo intervenuti con un estintore - ha aggiunto Zelinotti - perché l'esplosione aveva provocato una piccola fiammella".

Nell'ordigno c'era "forse un litro di liquido infiammabile ma non di più", come spiega a RaiNews24 il funzionario di polizia Massimo Improta, che parla di "due involucri di plastica simili a bottiglie di plastica da mezzo litro" (guarda il video). Le due bottiglie erano collegate tra loro a formare un'unica bomba, ma provocando due deflagrazioni. "L'esplosione non ha danneggiato vetri", aggiunge Improta, "Gli schizzi infiammati hanno raggiunto il cofano della macchina accanto".

L'ipotesi di reato, formulata dalla procura di Roma, è "atto di terrorismo con esplosivo" ed è prevista dall'articolo 280 bis del codice penale. Secondo gli inquirenti, si tratterebbe di un atto dimostrativo probabilmente legato ad ambienti anarchici.

Di certo, dice la polizia, l'ordigno è stato realizzato da "una o più persone che sanno quello che fanno", perché assemblato con perizia e "posizionato in un posto di pubblico interesse nel quale i danni sono stati contenuti". Improta ha poi ricordato che "l'esplosione di oggi è molto simile a un'altra avvenuta la scorsa settimana in via Laurentina, sempre davanti a un ufficio delle Poste".

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