Le dieci regole per il pranzo di Natale

Le indicazioni del dottor Carlo Signorelli, igienista del San Raffaele di Milano

Le dieci regole per il pranzo di Natale

Ormai ci siamo: dopo i Dpcm, le limitazioni ed i divieti imposti dal governo, e le accese polemiche, con il viceministro della Salute Sileri che arriva a profetizzare 100mila morti se si consentissero gli spostamenti, mancano davvero pochi giorni al Natale. Una festa che ogni cittadino italiano tenterà di trascorrere nel miglior modo possibile, nonostante il periodo che stiamo attraversando. Riunirsi con i propri cari è il principale desiderio di tutti.

Ed ecco che piovono a cascata i consigli ed i decaloghi di virologi ed esperti del settore, pronti ad indicare gli accorgimenti per trascorrere le feste in compagnia (per quanto concesso dall'esecutivo giallorosso) limitando il rischio di contagi da Covid-19. A fornire delle indicazioni è anche il dottor Carlo Signorelli, igienista del San Raffaele di Milano. Intervistato da "Repubblica", il professionista spiega che quest'anno sarà necessario rinunciare ad alcune abitudini per noi consuete come abbracci, canti di Natale, e scambio di cibo. Tutte azioni che possono provocare la trasmissione del virus a causa delle cosiddette droplets, le goccioline normalmente emesse quando si parla, si tossisce o si starnutisce.

Ecco dunque un breviario da portare sempre con sè in queste festività, composto dalle regole indicate dal dottor Signorelli e riportate da "Repubblica".

1. La distanza. I commensali dovrebbero sedere a tavola con una distanza di almeno 1,5 metri l'uno dall'altro. Per mantenere il distanziamento, è addirittura consigliato ricorrere all'uso di altri tavolini, oppure, in extremis, pranzare sul divano. "Restare lontani un metro e mezzo. Un metro basta se si sta fermi e zitti. Ma in un'occasione conviviale è meglio seguire la regola degli otto piedi degli americani", afferma infatti Signorelli.

2. Niente abbracci. Ormai si sa, in epoca Covid certe manifestazioni d'affetto sono bandite. I nostri cari vanno salutati "senza affettuosità. Anche chi sembra in perfetta salute potrebbe avere il virus", dichiara infatti l'igienista del San Raffaele, che non risparmia toni angosciosi. "Se solo i sintomatici fossero contagiosi e l'incubazione fosse più breve, non avremmo una pandemia così drammatica".

3. Posate, piatti e bicchieri. Importante non condividerli con gli altri commensali. Se serve, utilizzare delle etichette per distinguere i bicchieri, e dei tovaglioli di diverso colore perché ognuno sappia riconoscere il proprio. Utilizzare una posata dedicata esclusivamente per servire il cibo a tutti gli invitati, facendo attenzione che questa non entri a contatto con i piatti.

4. Telefono. È un oggetto "pericoloso". "Prima di passarlo da una persona all'altra, bisognerebbe pulirlo con un fazzoletto. Oppure si può usare il vivavoce, che risolve molti problemi", spiega Signorelli.

5. Ventilazione delle stanze. "Arieggiare i locali aiuta sempre. Se c'è del virus che circola, l'aria esterna può diluirlo o rimuoverlo", consiglia l'igenista.

6. Gli avanzi. "Virus e batteri vengono uccisi a 60 gradi, anche per tempi brevi. Anche se non tutti i microbi muoiono, il calore riduce comunque di molto la carica virale", afferma il dottor Signorelli. È consigliato, quindi, cuocere nuovamente le vivande, se queste sono state a lungo esposte ai droplets, o se provengono dal piatto di altre persone.

7. Mascherine. La raccomandazione è quella di usare il buon senso. "Mi sentirei a disagio a raccomandare la mascherina durante il pranzo di Natale, anche perché mangiando sarebbe difficile tenerla", dichiara fortunatamente Signorelli. "Usiamo il buon senso. Limitiamoci a metterla se si ha tosse o raffreddore o se c'è stato il rischio di un contatto. In questi casi, però, al pranzo di Natale bisognerebbe proprio rinunciare".

8. Ascensori. Sono abitacoli poco igienici. "Bisognerebbe prenderlo da soli", raccomanda l'igienista.

9. Niente canti. "Cantando c'è maggiore emissione di goccioline, che arrivano più lontano.

Si può mettere un disco, se non si vuole rinunciare alla musica", spiega il dottore, come riportato da "Repubblica".

10. Igiene. Importante il lavaggio delle mani. Fare però attenzione con gli asciugamani usati in precedenza da altri. Non devono essere portati al viso.

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