Era stata sorpresa sul fatto a rubare in un supermercato e per questo era stata fermata e portata in una caserma del Quadraro, a Roma, costretta a trascorrere la notte in camera di sicurezza. Un posto sicuro, dunque, in attesa che la giustizia facesse il suo corso. Quella nottata, invece, per la ladruncola di 33 anni, si è trasformata in un incubo. E per questo, ora, tre carabinieri e un vigile urbano rischiano il processo. Il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Eugenio Albamonte, infatti, ritengono che i quattro abbiano approfittato della donna, costringendola a subire le loro attenzioni sessuali. I magistrati hanno depositato gli atti dell’indagine, il passaggio che generalmente precede la richiesta di rinvio a giudizio.
Era la notte tra il 23 e il 24 febbraio del 2011. Per i pm i carabinieri Alessio Lo Bartolo, Leonardo Pizzarelli e Vincenzo Cosimo Stano e il vigile urbano Francesco Carrara avrebbero partecipato allo stupro con ruoli diversi dopo aver costretto la donna a bere alcolici mentre si trovava nella camera di sicurezza. L’accusa da cui rischiano di doversi difendere in un’aula di giustizia è quella di violenza sessuale.
Una violenza, scrivono i pm negli atti della chiusa inchiesta, commessa «su persona sottoposta a limitazione della libertà personale e con l’aggravante dell’abuso dei poteri e doveri inerenti a una funzione pubblica e dell’uso di sostanze alcoliche». A Pizzarelli, quella sera piantone di turno, la Procura contesta l’aggravante di non aver impedito l’evento che, per il codice penale, equivale a causarlo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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