Prete condannato per la predica durante un funerale

È successo in provincia di Grosseto: la predica "incriminata" è stata pronunciata durante un funerale

Prete condannato per la predica durante un funerale

Trecento euro di ammenda, cinquecento di risarcimento danni e 1.100 di spese legali. È costata cara a un prete di Braccagni (Grosseto) la predica pronunciata durante il funerale a una signora. Ma cosa avrà detto di così grave don Luigi Corsi? Leggete e giudicate voi: "Nel momento della malattia- riporta il Tirreno - il marito che le aveva giurato amore eterno anche in malattia, l’ha abbandonata". Secondo il giudice di pace di Grosseto, Vincenzo Colantuoni, quella frase non avrebbe dovuto pronunciarla. Soprattutto perché lo fece davanti a familiari, amici e parenti della defunta. L'ex marito, Luigi De Donatis, non l'ha presa bene e ha querelato il sacerdote. E ha vinto davanti al giudice di pace. Ma don Luigi non si è arreso e ha presentato appello. L’udienza, davanti al giudice monocratico del Tribunale di Grosseto, è fissata per giovedì 11 dicembre.

"Il parroco - scrive l’avvocato Nicola Scialla nell’atto di appello - avrà fatto un accenno generale alla situazione dei divorziati, ma nessuna intenzione di offendere il marito ed il figlio della defunta". E aggiunge: "Don Luigi Corsi non conosceva minimamente né la defunta, né il marito, né il figlio. Si ritiene che nella condotta tenuta dal parroco non solo non vi è stata la presenza di “animus diffamandi o iniurandi”, ma nemmeno del dolo eventuale o generico".

In attesa di sapere come andrà a finire la vicenda, resta da capire una cosa: un prete, nell'esercizio delle proprie funzioni, ha ancora il diritto di

dire ciò che pensa? Il concetto di "amore eterno", cui ha fatto cenno il sacerdote, evidentemente si riferisce al matrimonio che, cristianamente, è un sacramento indissolubile. Qualche giudice avrà da ridire anche su questo?

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