Il primo romanzo dell’ex Br dietro le sbarre: "I miei scritti? Per i pm erano piani di battaglie"

Marcello Ghiringhelli è un ex legionario e un ex militante delleBrigate rosse. A 75 anni, di cui quasi 34 passati in carcere, ha pubblicato una spy story degna di Clive Cussler edita da Algama "Per vincere il carcere ho iniziato a scrivere ma mi è costato caro..."

Il primo romanzo dell’ex Br dietro le sbarre: "I miei scritti? Per i pm erano piani di battaglie"

«La violenza era solo la conseguenza di una fase storica che era molto più ricca. Quando sono entrato nelle BR, avevo già 31 anni e alle spalle una lunga carriera da fuorilegge. La mia violenza contro lo Stato fu una risposta della violenza dello Stato contro il popolo».

Marcello Ghiringhelli ha 75 anni, di cui 34 passati dietro le sbarre. È un ex legionario e soprattutto un ex militante delle Brigate rosse. Un periodo che non rinnega («Mi considero un combattente», dice in una intervista al settimanale Cronaca Vera), così come considera ingiuste le sue condanne («Trovo improprio che un soldato sia condannato per avere partecipato a una guerra») ma che l’ha evidentemente trasformato. In uno scrittore, per l’esattezza, per «vincere il carcere». Non è il primo e non sarà l’ultimo, ma chi ha avuto modo di leggere L’altra faccia della Luna, un ebook edito da Algama già disponibile nelle migliori piattaforme, parla di un romanzo che sembra uscito dalla penna del miglior Clive Cussler, tra mercenari, agenti deviati della Cia e senzatetto dal passato oscuro.

Non certo quello delle Br, dice Ghiringhelli a Gigi Montero, («non c’è mai stato niente di misterioso ma è ovvio che in una lotta in clandestinità finisci per avere rapporti con il diavolo»), anche se qualcuno vede nelle trame che avvolgono il suo romanzo molte esperienze autobiografiche, con tanto di zampino di Cia e servizi segreti. Peraltro sul rapimento di Aldo Moro - che segnò l’inizio della fine del periodo brigatista - è tornato prepotentemente in pista il ruolo della ’ndrangheta, che avrebbe piazzato in uno dei commandi «paralleli» a quello delle Br uno dei killer della mafia calabrese, Antonio Nirta classe ’46 detto due nasi (come una lupara), infiltrato pare dall’ex generale dei carabinieri Delfino, come sostenne uno dei pentiti storici della ’ndrangheta Saverio Morabito. Ma questa è un’altra storia. La carriera di scrittore è già costata cara a Ghiringhelli: «Quando c’è stata l’inchiesta sulle “nuove Br” sono venuti a controllarmi e hanno scambiato i miei romanzi per “piani di battaglia”.

Fa ridere adesso, ma mi è costato 7 anni e mezzo di alta sicurezza - racconta a Cronaca Vera - quando già potevo uscire in articolo 21. È stato come quando a Monopoli ti rispediscono alla partenza». O addirittura in galera.

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