Roma, "Muraro indagata da aprile". Raggi: "Non informai Grillo"

L'assessore all'Ambiente era già nel mirino delle toghe prima della sua nomina

Roma, "Muraro indagata da aprile". Raggi: "Non informai Grillo"

Tanto il sindaco Virginia Raggi quanto l'assessore all'Ambiente di Roma erano a conoscenza di un fatto: che Paola Muraro (appunto titolare dell'Ambiente) era sotto indagine, già prima di essere nominata nella giunta del sindaco a Cinque Stelle.

Una notizia che è stata confermata questa sera anche dalla procura di Roma, che ha ribadito: "È stata iscritta nel registro degli indagati". E il suo nome, lì, vi compariva dal 21 aprile di quest'anno. Tutti sostennero tuttavia che, siccome un avviso di garanzia non c'era, allora non sussistevano neppure problemi che potessero fermare una sua nomina.

A parlare della questione anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che oggi da Hangzhou, dove si trovava per la prima giornata del G20 cinese, ha voluto sottolineare la differenza tra avviso di garanza e sentenza di condanna.

Ora la Muraro, come il primo cittadino, deve rispondere sulle attività illecite legate al ciclo dei rifiuti nel Lazio, per i suoi 12 anni all'Ama. Le audizioni della commissione Ecomafie prevedono un intervento del sindaco, poi le domande dei commissari. Infine a parlare sarà proprio l'assessore.

"L'operazione verità su Ama va avanti. Siamo pronti a chiarire tutto", ha commentato il legale della Muraro, Salvatore Sciullo. In commissione l'assessore ha detto "no" alla possibilità di avere al suo fianco un avvocato, proprio perché - come ha già sostenuto - dalla procura di Roma non gli è arrivata nessuna comunicazione.

Davanti alla commissione l'assessore ha parlato della necessità di un nuovo contratto con Ama, che al momento lavora senza controlli esterni. "Non ci sono nemmeno le sanzioni", ha spiegato. Il primo cittadino ha auspicato un intervento di governo sul ciclo dei rifiuti.

"Sono sotto attacco mediatico", ha poi aggiunto, sostenendo di avere saputo dell'indagine in cui era coinvolto soltanto a luglio, e quindi diverse settimane dopo che il suo nome era stato inserito nel registro.

Dal canto suo, il sindaco Raggi ha chiarito che il Movimento 5 Stelle ha la "pazza idea di governare per 5 anni" e "l'ulteriore pazza idea di non promettere quanto non può mantenere". Ha poi confermato che da fine luglio era a conoscenza del fascicolo.

"L'assessore - ha detto - ci ha informato prontamente, ho convocato immediatamente la riunione con l'ex capo di gabinetto e abbiamo valutato che il 335 non contenesse sufficienti elementi per cui attendiamo di leggere le carte e capire bene".

A scostarsi è il direttorio del partito, che non era al corrente delle indagini. Invece il sindaco di Roma ribadisce la sua linea. "Non c'è nessun passo indietro, attendiamo di vedere le carte e prenderemo le valutazioni conseguenti. Su questo non intendiamo arretrare di un millimetro".

Ribatte decisa: "Avevo informato i vertici". Ma in serata un passo indietro. "Ho avvisato alcuni parlamentari, Paola Taverna, Stefano Vignaroli, un eurodeputato e un consigliere regionale". Non il direttorio, né Grillo.

Nei prossimi giorni la Muraro sarà sentita dal pubblico ministero, a cui aveva già chiesto - dice - un incontro ad agosto. " Il mio avvocato penalista mi ha messo in guardia dall'essere audita alla cieca. Ma io non ho niente da temere, anzi, ho molto da dire: quindi senz'altro andrò".

Dure le reazioni.

"Fuori dalle stanze del Campidoglio - ha detto il senatore Francesco Giro, di Forza Italia - gente indagata per reati ambientali gravissimi. Muraro se ne vada via subito. Fuori ! È indagata dal giorno del Natale di Roma? Evidentemente una data provvidenziale"

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