Firmare un manifesto anti Salvini o indossare una maglietta rossa è facile. Ma quanti di quelli che ieri sono scesi in piazza (virtuale) accetterebbero di dare una mano concreta ai richiedenti asilo che difendono? Ben pochi. Almeno a guardare i numeri di quelli che hanno risposto positivamente all'iniziativa della (finta) ong che chiedeva di ospitare un profugo in casa propria come atto simbolico.
L'esperimento è stato condotto da il Tempo, che nei giorni scorsi ha chiamato uno per uno cento vip - tra giornalisti, attori, registi, scrittori e intellettuali - che nelle ultime settimane si sono scagliati a vario titolo contro le politiche del nuovo governo. Ebbene - stando al quotidiano - solo in quattro hanno accettato la proposta della sedicente onlus "International Open Blue Sea". "Badate bene", specifica Alessandro Migliaccio, "Non abbiamo chiesto di aprire la casa a una famiglia intera di migranti bensì, per qualche tempo, ad uno solo di loro in difficoltà. Abbiamo spiegato a tutti che si sarebbe trattato di un gesto utile non solo alla persona ospitata ma anche a tutti gli italiani e che ci avrebbe aiutato ad avviare una campagna di sensibilizzazione sulla delicata tematica dei migranti". Insomma, uno spot al pari di quello ricevuto grazie alla copertina di Rolling Stone. Ma un po' più concreto.
Su cento, tra l'altro, appena una cinquantina hanno accettato anche solo di parlare con i presunti volontari della Ong. Ma alla domanda "Ma lei, sarebbe disposto ad ospitare a casa sua uno degli immigrati sbarcati in Italia di cui ci occupiamo per un periodo limitato?", solo in quattro hanno risposto "sì". "Tutti gli altri hanno preso tempo o accampato scuse di vario genere o declinato subito l’invito", aggiunge il quotidiano romano, "C’è chi ci ha detto no spiegando che ospitare a casa sua un immigrato non sarebbe la soluzione al problema e chi si è giustificato dicendo che non può perché ha la casa piccola. Qualcun altro, invece, ci ha tenuto a lungo al telefono a discutere del sesso degli angeli, ovvero i problemi dell’Italia, della figura di Salvini e dell’Europa: tante chiacchiere per addolcire la pillola del secco rifiuto alla nostra proposta solidale. Vi proponiamo, di seguito, tutte le risposte che abbiamo ricevuto. E che dimostrano che una cosa sono le parole ed un’altra i fatti".
I "buoni" - oltre che "buonisti" - sono Stefano Fassina, Erri De Luca, Daria Bignardi e Paolo Cento (coordinatore Sel). Al contrario, sostiene sempre il Tempo, la proposta è stata declinata o rimandata (o nemmeno ascoltata) per vari motivi da molti dei volti noti che in queste ore si sono spesi - a parole - a favore dell'accoglienza.
Come Gad Lerner, Linus, lo stilista Ennio Capasa, Marco D’Amore, Costantino Della Gherardesca, Massimo Coppola, Pupi Avati e David Parenzo. Ma anche molti politici di sinistra, come Emanuele Fiano o Valeria Fedeli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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