Rimborsi ai politici, a Bolzano spunta lo scontrino di un vibratore

La Gdf ha sequestrato una ricevuta da 65 euro relativa all'acquisto di oggetti erotici. Ricevuta per cui era stato chiesto il rimborso al Consiglio provinciale di Bolzano

Rimborsi ai politici, a Bolzano spunta lo scontrino di un vibratore

Incredibile ma vero: c'è un politico che ha pensato di farsi rimborsare la spesa per l'acquisto di un vibratore e di altri due oggetti ad uso erotico. A dare la notizia è il Corriere dell'Alto Adige. Lo ha scoperto la Guardia di Finanza indagando sulle rendicontazioni dei gruppi consiliari. Lo scontrino con i giochi hard lo avrebbe presentato un consigliere provinciale di Bolzano (spesa 64,92 euro) del gruppo di destra Freiheitlichen. Non si conosce il nome del consigliere (il gruppo è composto da sei membri). L'acquisto sarebbe avvenuto in una nota catena tedesca di articoli erotici, che ha sede anche a Bolzano.

Scalpore tra i cittadini, visto e considerato che difficilmente l'acquisto in questione potrà essere difeso come "indispensabile" per l'attività politica o l'aggiornamento della persona che l'ha effettuato. Ovviamente non mancano le polemiche circa l'utilizzo improprio dei fondi assegnati ai gruppi consiliari. Lo scandalo si va ad aggiungere a quello, recente, dei ricchissimi vitalizi che i consiglieri (non solo quelli in carica ma anche gli ex) si apprestavano a incassare: 90 milioni di euro per 130 rappresentanti "premiati" tenendo conto dell'unico criterio dell'anzianità.

La giustificazione: era solo uno scherzo

La consigliera Ulli Mair, raggiunta telefonicamente dal sito altoatesino Goinfo, inizialmente ha parlato di un "regalo", ma dopo poco è stata smentita dal suo partito: "Abbiamo comprato quel materiale per fare uno scherzo di compleanno ad un collega. Lui è una persona avvezza alla burla, è un mattacchione. E così, abbiamo pensato di fargli un regalo di compleanno, decisamente un po’ spinto, tutto qua". Il capogruppo Pius Leitner ha dichiarato questo all'Ansa: "Dobbiamo verificare, se fosse così non sarebbe corretto". E dopo poche ore il partito ha comunicato che "le notizie non corrispondono ai fatti", riservandosi di adire le vie legali. 

La Procura: quello scontrino non è agli atti

Lo scontrino di 64,92 euro emesso da un noto sexyshop di Bolzano il 16 maggio 2012 relativo alla presunta spesa di alcuni oggetti erotici, tra cui un vibratore, da parte dei Freiheitlichen, non compare negli atti della Procura di

Bolzano in merito all’inchiesta sui rimborsi dei gruppi consiliari. Ad affermarlo, il sostituto procuratore Giancarlo Bramante, titolare dell’inchiesta, attualmente in attesa di ricevere l’informativa dalla Guardia di Finanza.

 

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