I giudici della decima sezione penale del tribunale di Milano hanno condannato 52 dei 57 imputati nel processo sulla cosiddetta "Rimborsopoli" in Regione Lombardia. Tra questi Massimiliano Romeo, ex consigliere lombardo e attuale capogruppo al Senato della Lega, condannato a 1 anno e 8 mesi con pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziario per le presunte "spese pazze" al Pirellone. Stessa condanna anche per l'ex consigliera regionale di Forza Italia, Nicole Minetti.
Più pesante, invece, la pena inflitta dai giudici della decima sezione penale di Milano a Renzo Bossi, che è stato condannato a 2 anni e 6 mesi. Condannati anche Stefano Maullu, europarlamentare di Forza Italia (1 anno e 6 mesi, con pena sospesa e non menzione) e Alessandro Colucci, deputato del gruppo misto (2 anni e 2 mesi). La pena più alta, 4 anni e 8 mesi, è stata inflitta a Stefano Galli, ex capogruppo della Lega in Regione: accusato di peculato e truffa, secondo quanto ricostruito dal pm Paolo Filippini avrebbe pagato con soldi pubblici il matrimonio della figlia Laura Verdiana e avrebbe fatto assumere dal Pirellone il genero, Corrado Paroli (condannato a 2 anno e 6 mesi) consulente, con uno stipendio di 196mila euro lordi per 19 mesi di lavoro. Tra gli imputati anche gli ex consiglieri Angelo Ciocca, ora eurodeputato Lega, condannato a 1 anno e 6 mesi con pena sospesa e non menzione. Condannato a 1 anno e 8 mesi (con pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziario) anche l'onorevole di Cinisello Balsamo ed ex consigliere della Lega, Jari Colla (1 anno e 8 mesi con pena sospesa e non menzione).
Tra gli ex consiglieri regionali finiti a processo c'era anche Massimo Buscemi, ex assessore con Formigoni, condannato a 2 anni 2 mesi. Giulio Boscagli, già sindaco di Lecco e assessore in Regione, condannato a 2 anni e 7 mesi. Il suo ex collega di Giunta al Pirellone, Angelo Giammario, è stato condannato a 2 anni e 9 mesi, mentre l'ex assessore all'Ambiente Marcello Raimondi a 2 anni e 6 mesi. Anche l'ex assessore allo Sport di Regione Lombardia, Monica Rizzi, è stata condannata a 2 anni e 2 mesi.
Condannato anche Fabrizio Cecchetti, ex consigliere regionale e attualmente deputato della Lega. Paolo Valentini Puccitelli, ex capogruppo al Pirellone del Pdl, è stato condannato a 3 anni mentre l'ex capogruppo di Sel, Chiara Cremonesi, a 2 anni e 2 mesi. La pena inflitta all'ex fisioterapista del Milan, Giorgio Puricelli, eletto in Regione nel listino bloccato di Formigoni come Nicole Minetti, è stata di 1 anno e 6 mesi, come anche per l'ex consigliera del Partito dei Pensionati Elisabetta Fatuzzo. Condannati pure gli ex assessori Giorgio Pozzi (a 1 anno e 6 mesi con pena sospesa) e Gianluca Rinaldin (a 2 anni e 9 mesi).
Cinque gli imputati assolti dai giudici. Si tratta dell'ex presidente del Consiglio regionale Davide Boni (che si è visto dichiarare la prescrizione per un capo di imputazione), Romano Colozzi, Daniel Luca Ferrazzi, Carlo Maccari e Massimo Ponzoni.
"Se c'era un sistema, c'era certamente da 30 anni e loro lo hanno ereditato in buona fede", ha detto l'avvocato Jacopo Pensa, legale di Massimiliano Romeo. "Faremo appello - ha preannunciato - noi puntiamo alla revisione delle condotte contestate perché per noi c'è la mancanza del dolo" nel peculato. L'avvocato ha ricordato che lui e altri difensori hanno "tentato di chiedere la sospensione e il rinvio della sentenza di oggi per attendere l'entrata in vigore delle nuova legge anticorruzione, che ha una norma più adeguata alle condotte contestate" e che consentirebbe di derubricare il reato di peculato in quello meno grave di indebita percezione di erogazioni o fondi pubblici. I giudici della decima sezione penale, invece, "se la sono cavata dicendo che non è ancora entrata in vigore". Il legale ha poi ricordato che la pena per il capogruppo del Carroccio al Senato "è stata sospesa", così come quella accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici, ed è stata concessa anche "l'attenuante del risarcimento del danno" alla Regione Lombardia. Romeo ha risarcito "tutta la cifra, e anzi anche di più, relativa a pasti e altre spese di gestione della sua attività".
Però, nella "diatriba giurisprudenziale" su queste spese, ha aggiunto, "il Tribunale ha scelto la via più classica, ma abbiamo l'appello per fortuna e non c'è il rischio prescrizione, noi puntiamo alla revisione delle condotte per la mancanza del dolo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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