"Premesso che Matteo Salvini non piace neppure a me, ma voi con che coraggio vi indignate per la sorte riservata a quei profughi disperati su quella nave giù a Catania se qui, proprio qui, l’anno scorso vi siete rifiutati di accogliere nientemeno cinquanta migranti?". Così Roberto D’Agostino tira le orecchie alla "rossa" platea di Capalbio, dopo aver ascoltato la sfuriata di un indignatissimo Furio Colombo – contro il ministro dell'Interno e il governo – per il caso del pattugliatore della Guardia Costiera italiana.
E allora, appena premiato per il documentario di costume "Dago in the sky", mister Dagospia ritira la statuetta e poi mena fendenti nella culla della intellighenzia di sinistra e del radical chic (per eccellenza) all’italiana.
D'Agostino a Capalbio
Ma non è tutto. Perché, infatti, D’Agostino ha parlato anche del drammatico crollo del ponte Morandi e del ruolo di Autostrade e della famiglia Benetton.
E lo ha fatto con il solito piglio ficcante: "Alzate il ditino su quel trucido di Salvini, ma nemmeno una parola è stata spesa sulla strage di Genova? E cosa hanno fatto questi? Hanno sempre avuto la concessione grazie alla loro pubblicità; questi signori danno 60 milioni di euro l’anno con la loro pubblicità ai giornali e i giornali per pubblicare una c… di foto ci hanno messo quattro giorni La Repubblica e cinque il Corriere. Perché non si vede il nome e la foto dei Benetton? Perché non è stato fatto? E poi, Atlantia che è? Walt Dinsye? Un film? Questo è un Paese molto strano…".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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