A Roma ci sono almeno 500 rom con documenti falsi che girano indisturbati per la città. E nessuno, o almeno non i vigili urbani, è in grado di appurare che quelle carte di identità o patenti sono in realtà dei fasulli spacciati per veri. A falsificarli sono stati dipendenti del Comune impiegati all'ufficio dell'anagrafe. Sono stati licenziati, ma nessuno è in grado di identificare e recuperare i documenti farlocchi.
L'ufficio chiuso a Roma
E pensare che un modo ci sarebbe eccome. A Milano, per dire, ogni anno la polizia locale riesce a scovare migliaia di false identità realizzando semplici controlli sui certificati. Ovviamente servono delle strumentazioni apposite e non sono neppure economiche. Il Comune di Roma, in realtà, le possiede. Esiste, come scrive oggi La Verità, un ufficio comunale apposito sorto proprio per "rintracciare rapidamente i documenti illegali (patenti, carte d' identità, passaporti)". Peccato sia chiuso da 4 anni. Al suo interno la polvere si accumula su una strumentazione di buon livello per un prezzo complessivo di 50mila euro. Mica pochi. L'Ufficio falsi documentali, però, non è più in attività e quindi quei mezzi non sono mai stati usati. Per non vederli andare in malora, un gruppo di vigili urbani si è auto-finanziato un corso per imparare ad usare le apparecchiature che consentono di controllare i documenti attraverso app e smartphone.
La colpa non può ricadere certo sulla giunta grillina, arrivata alla guida del
Campidoglio solo un anno fa. Chissà però se il sindaco Virginia Raggi farà in modo di togliere i lucchetti ad un ufficio che potrebbe risultare molto utile. E soprattutto potrebbe evitare di risultare uno spreco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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