La situazione in cui versa la città di Roma è sempre più drammatica. La strage del 27 maggio scorso, quando un auto guidata da quattro rom ubriachi è piombata su delle persone innocenti, è solo la punta dell'iceberg. I rom la fanno da padroni. Rubano e organizzano truffe. Oppure si vendono per due lire nei bagni della stazione. Il problema rom a Roma c'è ed è evidente, se solo lo si vuol vedere.
Proprio oggi, nella Capitale, i comitati di quartiere e CasaPound Italia hanno organizzato un presidio nel quartiere Boccea, ovvero nel luogo in cui è avvenuta la strage del 27 maggio scorso. Una manifestazione più che legittima, nata per chiedere la chiusura dei campi rom: "Siamo qui a difendere il nostro popolo come abbiamo sempre fatto - dicono i ragazzi di CasaPound - Non siamo razzisti, noi guardiamo la realtà. Non c'è bisogno di un fatto eclatante per vedere cosa fanno i rom. Questa giunta di sinistra non fa altro che proteggerli".
Poco prima della manifestazione di CasaPound, circa cento persone, tra attivisti dei centri sociali e migranti, hanno organizzato un presidio non autorizzato per protestare contro la Destra. Dietro i manifestanti uno striscione: "Solidarietà per Corazon e per tutti gli immigrati, Casapound sciacalli". Il presidio, non autorizzato, si è mostrato parecchio aggressivo sia nei confronti delle associazioni di Destra che contro la polizia, che ha dovuto caricare i manifestanti per riportare l'ordine.
Nella disputa entra anche il vicesindaco di Roma Luigi Nieri, che, su Twitter, scrive: "Sarò strano io, ma non capisco come si possa autorizzare una manifestazione razzista a Casapound e vietare un presidio antirazzista #Boccea".
Saremo strani noi, ma proprio non riusciamo a capire come mai, proprio oggi, il vicesindaco abbia aperto alla possibilità di concedere le case popolari ai rom, senza preoccuparsi minimamente degli italiani in difficoltà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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