Roma devastata dai"barbari": arrestati 8 ultras olandesi. L'Olanda non vuol pagare i danni

La Capitale si lecca le ferite. La Barcaccia di piazza di Spagna "non tornerà mai più come prima"

Roma devastata dai"barbari": arrestati 8 ultras olandesi. L'Olanda non vuol pagare i danni

Roma si lecca le ferite. Una Capitale violentata e devastata nel cuore, quel centro storico che il mondo le invidia. È un day after amaro. Molto amaro. Nei bar, negli uffici, per strada non si parla d'altro. I romani continuano a ripetere: "Chi rompe deve pagare"; "Roma, ormai, è terra di nessuno. Qui tutti fanno quello che vogliono". Una città che sembra sempre più il parco giochi dell'illegalità, delle sfrontatezza, dell'impunità. Così, per evitare qualsiasi fraintendimento dato dalla traduzione, il quotidiano romano Il Tempo decide di titolare in olandese, lingua madre dei "barbari" del Feyenoord che ieri, prima del match dell'Olimpico, hanno sfegiato la città. "Nederlandse beesten", ovvero "Olandesi animali". Così, tanto per non lasciar spazio all'interpretazione.

il tempo

La fontana della Barcaccia, presa a bottigliate dai tifosi del Feyenoord, ha subito "un danno rilevante, grave e permanente". La celebre opera di Pietro e Gian Lorenzo Bernini "non tornerà mai più come prima". A dare la terribile notizia è Annamaria Cerioni, la responsabile del servizio restauri della Soprintendenza Capitolina ai Beni Culturali.

Proprio stamattina:"#Barcaccia Restauratori a lavoro da stamattina per verificare danni. Tanti frammenti fortunatamente ritrovati". Twittava così l'assessore alla cultura di Roma Capitale, Giovanna Marinelli. Ed è proprio la famosa fontana in piazza di Spagna ad essere diventata il simbolo della furia ultras. Oggi, infatti, è anche la giornata della conta dei danni. C'è chi parla già di milioni di euro. Ma è anche il giorno dopo della polemica politica, quella che sta divampando nella Capitale dopo i fatti di ieri. E, si sa, il "metodo scaricabarili" funziona sempre. Soprattutto a Roma. Perchè il polverone delocalizza l'indignazione popolare, confonde tutti, anche chi ha delle "pezze" in mano, ma non sa bene dove metterle.

Poi lo sconcerto. "Ho parlato con l'ambasciatore olandese, gli ho chiesto 'intendete intervenire con il pagamento dei danni?'. Lui ha risposto che non ritiene che il Governo olandese possa pagare il nuovo restauro della Barcaccia". Ha detto il sindaco di Roma Ignazio Marino in una conferenza in Campidoglio. "A fronte di questo chiaro e legittimo rifiuto del Governo olandese - ha aggiunto Marino - molte aziende italiane, istituzioni e banche da ieri sera mi hanno telefonato dicendo che sono disponibilissime a pagare i costi per il restauro". Insomma, l'Olanda si tira indietro e se ne lava le mani.

"L'Olanda farà di tutto per aiutare l'Italia a individuare i colpevoli in modo che possano risarcire i danni". È la risposta dell'ambasciatore olandese al sindaco di Roma Ignazio Marino, secondo il portavoce dell'ambasciata Aart Heering. "Il sindaco ha detto 'chi rompe paga', e noi siamo d'accordo, devono pagare i colpevoli, non il governo olandese."

Stamattina proprio il sindaco Marino, dopo il ping pong televisivo tra dichiarazioni banalmente sconcertate, partiva all'attacco, non dell'Olanda, ma del prefetto di Roma: "I vertici non hanno garantito la sicurezza". "Non è accettabile che i vertici della sicurezza non siano stati in condizione di proteggere monumenti, negozi, turisti, la gente di Roma". In un'intervista a Repubblica sottolineava che ieri "le forze di polizia non hanno avuto disposizioni corrette dai loro vertici, mettendo a rischio la serenità e la tranquillità del salotto più bello del mondo". Un salotto scomodo. E non certo da ieri soltanto. "Prefetto e questore non sono stati all'altezza della sfida, non hanno saputo garantire la sicurezza della città - ha aggiunto il sindaco -. Del resto sono mesi che parliamo di criticità. Qui abbiamo un numero di forze dell'ordine esiguo per la capitale d'Italia". Poi il primo cittadino fa sapere che l'Olanda non vuol pagare i danni:"L’ambasciatore olandese mi ha detto che non si sentono responsabili dell’esborso economico per riparare la fontana del Bernini. Ne prendo atto". E ancora: "A fronte di questo chiaro e legittimo rifiuto del governo olandese - ha aggiunto- molte aziende italiane, istituzioni e banche da ieri sera mi hanno telefonato dicendo che sono disponibilissime a pagare i costi per il restauro". Il club olandese, intanto, fa sapere che è responsabile solo "per il comportamento che le persone tengono allo stadio". Un modo come un altro per chiamarsi fuori da ogni responsabilità.

Irritato, il questore di Roma, Nicolò D'Angelo, fa il controcanto al sindaco: "Rimango perplesso e basito" dalle accuse del sindaco di Roma sulla gestione della sicurezza in occasione delle devastazioni degli hooligan del Feyenoord, nel centro della capitale. "Ritengo che l'impegno e la capacità delle forze dell'ordine non siano in discussione"- ha raccontato D'Angelo a Repubblica. Ed anche nella conferenza stampa di questo pomeriggio ha continuato a difendere i suoi uomini: "Allo stadio c'erano oltre 1800 agenti. Vi prego di segnare questo dato perché è incontrovertibile, che credo voglia dire in sostanza che non abbiamo né sottovalutato l'eventuale criticità, né in malafede nascosto la nostra preoccupazione". E D'Angelo aggiunge: "Signori, io morti non ne faccio. Preferisco lattine in più, sporcizia e disordini, qualche segno sul muro. Bisogna operare con la testa, non senza un controllo e indiscriminatamente. Il diluvio si sa come inizia e non come finisce". "Non siamo intervenuti davanti alla sporcizia e allo scempio per evitare il peggio a piazza di Spagna- chiarisce il questore- in quella piazza ci sono scuole, bimbi dell'asilo che escono alle 16. Era pericoloso, abbiamo protetto la piazza e la gente evitando di intervenire in maniera massiva."

Mentre la politica resta impantanata nelle sabbie mobili degli indici puntati, la giustizia sta facendo il suo corso. Da ieri sera, infatti, sono detenuti nel carcere di Regina Coeli i sei tifosi del Feyenoord fermati all'altezza della salita di San Sebastianello da poliziotti e carabinieri durante i disordini di piazza di Spagna. Il pm Eugenio Albamonte chiederà al gip, entro domani, la convalida degli arresti per i reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale sulla base dell'informativa ricevuta questa mattina dalle forze dell'ordine. Il gip, a sua volta, avrà a disposizione 48 ore per pronunciarsi sulle richieste della procura.

Probabilmente lunedì gli ultrà olandesi, tra i 25 e i 33 anni, saranno sottoposti a interrogatorio. Non si esclude che nelle prossime ore possa arrivare in procura una informativa più completa e dettagliata sui fatti di devastazione e saccheggio avvenuti nel cuore di Roma.

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