Roma, massacrato di botte dai ladri. Fattorino è in fin di vita

Massimo Cristofanilli ha sorpreso due banditi nel magazzino a Roma. Picchiato con pugni, calci e una mazza di ferro. Emorragia cerebrale: lotta tra la vita e la morte

Roma, massacrato di botte dai ladri. Fattorino è in fin di vita

I ladri lo hanno masascrato di botte tanto da mandarlo all'ospedale dove si trova in fin di vita. Lotta contro la morte Massimo Cristofanilli, fattorino romano di 55 anni, colpevole solo di essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. In uno Stato dove i ladri hanno vita facile.

Cristofanilli è da tre giorni nel reparto di Rianimazione del San Camillo di Roma. Secondo quanto riporta il Messaggero, erano circa le quattro di notte tra domenica e lunedì quando il fattorino è andato in un capannone nel quartiere Magliana per fare il suo normale lavoro di tutti i giorni. Solita routine, peccato che all'interno del cortile del magazzino di articoli da pesca abbia trovato due ladri. L'uomo coraggiosamente ha provato ad avvisare il proprietario del magazzino, senza però ottenere risposta. Così quando ha parlato al telefono con il custode, i due banditi lo hanno sentito e raggiunto. Il resto è storia di ordinaria follia.

I malviventi lo hanno massacrato di botte con calvi, pugni e una mazza di ferro diretti al volto e all'addome. Una violenza inaudita che ha lasciato il 55enne in una pozza di sangue, mentre i ladri se la sono svignata sul furgone della vittima. A chiamare i soccorsi è stato il custode Gashi Arush. "Non dava segni di vita, sembrava morto", ha raccontato al Messaggero. "Quando sono arrivate sul posto, le forze dell'ordine hanno trovato il fattorino con il volto tumefatto e in fin di vita. Al San Camillo gli "è stata diagnosticata una estesa emorragia cerebrale". Le condizioni a tre giorni dai drammatici fatti sono ancora molto gravi e i medici non sanno ancora dire se Massimo riuscirà a vincere la sua battaglia contro la morte.

Uno dei banditi è stato visto dal custode del magazzino, anche se aveva il volto coperto da un passamontagna e dunque non identificabile: "Era incappucciato - ha spiegato agli investigatori il custode - ha anche tentato ripetutamente di

mettermi sotto con il furgone". Gli agenti della mobile coordinati da Luigi Silipo stanno già visionando le immagini delle telecamere di videosorveglianza per capire se e in che modo sarà possibile riconoscere i due malviventi.

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