Roma, maxi rissa tra stranieri nel palazzo occupato: feriti

Nella notte tra sabato e domenica è scoppiata una maxi rissa tra stranieri nella ex Casa di Riposo Roma II di via Casal Boccone 112 durante la quale sono rimaste ferite diverse persone. I residenti della zona da tempo chiedono l'intervento delle autorità per ristabilire l'ordine

Roma, maxi rissa tra stranieri nel palazzo occupato: feriti

Notte di puro terrore si sono vissuti a Roma nella notte tra sabato e domenica. Come riporta Il Messaggero, nella ex Casa di Riposo Roma II di via Casal Boccone 112 è scoppiata una maxi rissa, probabilmente per futili motivi, durante la quale sono volate sedie e bottiglie e, in un crescendo assurda violenza, sono comparsi anche coltelli e spranghe.

Volanti della polizia, allertate da numerose telefonate, sono giunte sul posto in pochi minuti ed hanno circondato completamente la struttura, ormai abbandonata a se stessa ed occupata abusivamente da 16 anni. Gli uomini delle forze dell’ordine, senza perdere tempo prezioso, hanno fatto irruzione al suo interno e, non senza problemi, sono riusciti a fermare un tunisino considerato uno dei responsabili delle violenze in atto.

“Quel posto è un inferno, un calderone esplosivo dove le risse sono all' ordine del giorno. È un porto di mare, non abbiamo più pace. Intervenga il prefetto” affermano esasperati i residente della zona. "Solo Dio sa che cosa succede là dentro, ci chiediamo come mai nessuno sia mai intervenuto in tutto questo tempo, quasi che gli occupanti avessero un lasciapassare” aggiunge Valentino Cotugno presidente del Comitato di quartiere Casal Boccone.

In effetti, questo è solo l’ultimo episodio di violenza in ordine di tempo che si verifica nell’area. Proprio per cercare una soluzione ad una situazione definita dalla popolazione del quartiere come insostenibile, sul finire della scorsa primavera il Comitato di quartiere Talenti aveva provato di nuovo a scrivere, invano, alle autorità del III Municipio, segnalando il degrado e le illegalità orami all’ordine del giorno come le auto bruciate, i cumuli di rifiuti accatastati, uno strano e continuo via vai di furgoni con targa straniera e le risse accompagnate da urla che infrangono il silenzio e la tranquillità della notte.

Nonostante la situazione sia nota praticamente a tutti, nessuno è ancora intervenuto per riportare un minimo di legalità nella zona.“ Tutte le nostre denunce sono rimaste inascoltate. Adesso ci rivolgeremo direttamente al prefetto” ha dichiarato con tono battagliero Manuel Bartolomeo, fino a giugno presidente del comitato.

Nel complesso immobiliare, un tempo ricovero soprattutto per malati di Alzheimer, vivono italiani, rom, argentini ed ecuadoregni e tantissimi nordafricani. Secondo le prime ricostruzioni, intorno alle due della notte tra sabato e domenica i residenti sono stati svegliati da grida e fortissimi rumori provenienti dal cortile della struttura dove almeno una ventina di stranieri si stavano picchiando di santa ragione. Preoccupati da quanto stava accadendo, i cittadini hanno subito chiamato la polizia ma alla vista degli uomini delle forze dell’ordine c'è stato il fuggi fuggi generale.

A terra è stato trovato un magrebino di 30 anni in gravi condizioni; l'uomo, preso a sprangate sul volto, è stato trasportato d’urgenza in codice rosso all'Umberto I di Roma dove i medici gli hanno riscontrato diverse fratture al viso. Nel frattempo, i poliziotti sono riusciti ad arrestare uno dei responsabili della rissa, un 20enne tunisino, ed ora sono già sulle tracce degli altri protagonisti dell’allarmante vicenda.

Cosa abbia scatenato la furibonda rissa è ancora un mistero. Sembra che il tutto sia iniziato dopo l'aggresione subita da un residente da parte di un altro occupante ubriaco. Da lì in poi si è scatenato il vortice di violenza che ha coinvolto decine di stranieri. Ma le indagini in corso non escludono anche un regolamento di conti per questioni di droga.

Nella lista approntata da Francesco Tronca, ex commissario straordinario capitolino, questo vecchio ospizio risulta essere al 42esimo posto nella programmazione degli immobili da sgomberare sugli oltre novanta in città.

Eppure i residente della zona sperano che la struttura scali presto posizioni fino ad arrivare in cima alla classifica perché, solo così, si potrebbe davvero scrivere la parola fine ad una situazione di degrado ed insicurezza che sconvolge il quotidiano e quieto vivere dei cittadini del quartiere.

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