Dopo le polemiche sulla scelta dell'ospedale San Camillo di Roma di assumere solo medici non obiettori di coscienza, si scopre che quello laziale non è il solo caso. Anche a Rovigo, in Veneto, è stato promosso un bando per cercare biologi, anche qui, non obiettori. Disposti cioè a praticare la fecondazione assistita.
Nella cittadina veneta, infatti, il criterio di selezione ha riguardato i biologi assunti per il centro di procreazione assistita dell'Usl 5 polesana, messo in difficoltà dalla scelta di altri due biologi di appellarsi all'obiezione di coscienza, con disagi per le 150 coppie seguite in quel momento e per le 320 in attesa. L'azienda sanitaria è stata così costretta a cercare un altro biologo specificando nel bando di selezione, realizzato a novembre 2016, che l'obiezione rappresenta "giusta causa di recesso dell'azienda in quanto la prestazione lavorativa diverrebbe oggettivamente inesigibile". Si sarebbe trattato quindi di una necessità per l'ospedale San Luca di Trecenta dove solo nel 2016 sono state assistite 220 coppie e sono nati 62 bambini.
"Quest'azienda - ha spiegato all'Adnkronos Salute Antonio Compostella, dg dell'azienda - ha avviato un percorso di crescita dei servizi di procreazione medicalmente assistita, molto richiesti all'interno della rete dei servizi veneti.
Per garantirne la funzionalità, l'eccellenza e la precisione, dopo attenta valutazione della norma dal punto di vista dell'applicazione giuridico amministrativa, abbiamo ritenuto di inserire nel bando questo criterio per dare ai nostri utenti risposte concrete e un percorso funzionale e continuativo. In queste particolari procedure, infatti, la presenza del biologo, i tempi, le modalità e la sicurezza sono elementi fondamentali".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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