Prende il via oggi la stagione dei saldi estivi per abbigliamento e calzature, un’ottima occasione per quanti desiderano rinnovare il proprio guardaroba senza spendere grandi cifre. La prima regione dove scattano i tanto attesi sconti è la Sicilia mentre domani sarà la volta della Basilicata; nel resto d’Italia, invece, si dovrà attendere sabato 7 luglio.
Secondo le stime diffuse dall'Ufficio Studi di Confcommercio, in media ogni famiglia spenderà poco meno di 230 euro per un valore totale che si aggirerà intorno ai 3,5 miliardi di euro. Sostanzialmente le previsione di vendita sono in linea con quelle registrate lo scorso anno. In vista di questo appuntamento ecco alcuni principi base per non sbagliare acquisti.
Innanzitutto vi è l’obbligo da parte del negoziante di indicare il prezzo normale del capo, lo sconto e la cifra finale. Inoltre bisogna guardare bene il prodotto che si vuole comprare; infatti non c’è l’obbligo della prova che è rimessa alla sola discrezionalità del venditore.
Esiste la possibilità di cambiare l’articolo dopo che lo si è acquistato ma questa è generalmente lasciata alla volontà del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il commerciante della riparazione o della sostituzione del bene; nel caso ciò risulti impossibile, si può richiedere la riduzione o la restituzione del prezzo pagato.
L’acquirente, a sua volta, è tenuto a denunciare il vizio del prodotto entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Per i pagamenti è possibile utilizzare le carte di credito che il negoziante deve accettare.
"Dopo una stagione primavera/estate non proprio esaltante dal punto di vista dei consumi di abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori ed articoli sportivi c'è grande attesa per questi saldi estivi che rappresentano un banco di prova per il dettaglio moda multibrand” , afferma Renato Borghi presidente di Federazione Moda Italia e vicepresidente di Confcommercio.
“I saldi, tenendo conto anche di previsioni di vendita pressoché in linea con quelle dell'anno scorso, continuano a essere appetibili per i consumatori nonostante un contesto di concorrenza globale, o meglio di 'dittatura digitale', capace di condizionare tutto, dalla filiera produttiva al modo delle persone di consumare e relazionarsi.
Abbiamo chiesto l'introduzione della web tax perché i colossi del web devono stare nello stesso mercato con le stesse regole e con le stesse imposte delle nostre attività. A questo proposito, auspichiamo che la Ue guardi a quanto deciso dalla Corte Suprema Usa che ha dato il via libera alle tasse sulle vendite online" conclude Borghi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.