È allarme in Sicilia per via del primo caso di variante nigeriana riscontrato a Messina. La nuova variante, la cui caratteristica sarebbe proprio quella di resistere ai vaccini finora utilizzati per sconfiggere il Covid, è arrivata assieme ad un migrante nigeriano sbarcato gli scorsi giorni. Si tratta di un 16enne che si trovava ospite in un centro di accoglienza nella Città dello Stretto il quale era riuscito a fuggire assieme a un amico coetaneo. Come accade sempre in questi casi, dopo la fuga, è scattato l’allarme per l’avvio delle ricerche legate non solo a motivi di ordine pubblico ma anche e soprattutto a quelli di carattere sanitario visto il delicato momento caratterizzato dalla pandemia. Fortunatamente le Forze di polizia non hanno impiegato molto tempo per rintracciare il 16enne che nel frattempo era andato in giro ignaro di essere affetto dalla nuova variante del Sars-CoV-2. Con lui fermato anche l’altro ragazzo. Entrambi sono stati quindi sottoposti al tampone laringo faringeo dal quale è emerso poi l’esito inaspettato per il nigeriano.
La variante è stata rilevata nel laboratorio di diagnostica del Policlinico universitario di Messina e il referto inviato anche all’Istituto Superiore di Sanità per comprendere meglio l’evoluzione del virus. Individuata prima a Napoli e Brescia, la supervariante nigeriana di cui si sa ben poco, adesso mette in allarme tutta Italia per via dei flussi migratori che già dall’inizio del 2021 fanno registrare numeri allarmanti. I viaggi della speranza che iniziano dal continente africano e che hanno come prima tappa Lampedusa e la Sicilia in genere, sono fenomeni in continuo aumento e in Nigeria, luogo in cui si è sviluppata la preoccupante variante, la campagna di vaccinazione non è ancora partita. Qui gli unici vaccini somministrati alla popolazione sono stati quelli arrivati grazie all’intervento di Covax, il programma globale dell’Oms per la fornitura dei vaccini contro il Covid-19 nei Paesi più poveri.
Adesso occhi puntati sull’evoluzione di questa misteriosa variante che preoccupa non poco: “Rispetto alla variante inglese spiega su Agi il direttore del Policlinico di Messina Teresa Pollicino- quella nigeriana presenta mutazioni diverse. Ne ha anche di più e quindi è una variante di tipo diverso. Le varianti-prosegue la professoressa- si distinguono per mutazioni nel genoma e ognuna ha mutazioni diverse, si può dire che la variante nigeriana ne presenta tante. Mentre quella inglese si è diffusa da tempo nella popolazione e già possiamo dare delle indicazioni, queste sono più rare, sono emerse nel continente africano e da noi ci sono ancora poche segnalazioni. Per cui conosciamo poco la loro possibile aggressività”. Dagli studi fin qui condotti secondo la direttrice del Policlinico messinese le indicazioni presenti indicherebbero che “la variante nigeriana non è più insidiosa di altre dal punto di vista genetico ma si tratta di varianti ancora poco studiate”.
Gli studi sono ancora sperimentali, motivo per il quale quando si riscontrano i casi di positività devono essere subito isolati per evitare un rapido contagio. Proprio per questo motivo il 16enne si trova isolato nel reparto di Malattie infettive del Policlinico, mentre l’altro giovane è ricoverato a Villa Contino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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