L’ex pilota di Formula Uno Michael Schumacher è uscito dal coma e ha lasciato l’ospedale di Grenoble, in Francia, dove era ricoverato dallo scorso 29 dicembre in seguito a un gravissimo incidente sugli sci. Lo ha annunciato la sua portavoce, Sabine Kehm, sottolineando che l’ex campione del mondo di Formula 1 "ha lasciato l’ospedale di Grenoble per continuare la sua lunga fase di riabilitazione, non è più in coma. La sua famiglia ringrazia espressamente tutti i medici, infermieri e terapisti a Grenoble, sia i primi soccorritori sulla scena dell’incidente, che hanno fatto un ottimo lavoro in questi mesi, i ringraziamenti della famiglia vanno anche a tutte le persone che hanno inviato a Michael auguri di guarigione. Cosa che ha certamente aiutato. Per il futuro, chiediamo la massima comprensione affinché il suo ulteriore periodo di riabilitazione si svolga non sotto i riflettori", ha aggiunto la Kehm.
Schumacher è stato trasportato al Centro ospedaliero universitario di Vaud (Chuv), a Losanna. "E' stato preso in consegna dal Chuv questa mattina", ha spiegato un portavoce dell’ospedale, Darcy Christen. "La famiglia è con lui, in uno spazio appositamente attrezzato per proteggere la loro privacy e per garantire la migliore assistenza possibile".
Secondo quanto riporta il quotidiano tedesco Bild nell’edizione online, nelle ultime settimane le fasi di veglia di Schumacher si sono fatte sempre più frequenti nelle ultime settimane, e riesce a comunicare con i familiari, soprattutto con la moglie e i figli. Inoltre non avrebbe problemi di vista. Il portavoce del policlinico universitario di Losanna, Darcy Christen ha confermato che "il signor Schumacher è stato preso in carico questa mattina. La sua famiglia è con lui, in uno spazio riservato per tutelare la loro privacy e per garantire migliore assistenza medica. Come per qualsiasi paziente vogliamo rispettare il segreto medico".
La notizia dell'uscita dal coma è accolta con scetticismo da Gary Hartstein, medico della F1 dal 2005 al 2012, che dalle colonne del suo blog afferma: "Non è una novità". Poche settimane fa Hartstein si era detto pessimista sulle possibilità di un risveglio di Schumi, arrivando a sostenere "che non avremo mai più buone notizie sullo stato di salute" del tedesco. Nemmeno oggi Hartstein fa marcia indietro: "È ovviamente una buona notizia il fatto che Michael abbia lasciato l’ospedale", scrive l’ex medico Fia, puntualizzando però che "ci sono un sacco di strutture di riabilitazione che possono gestire pazienti ventilati, quindi questo trasferimento non dice ancora se Michael stia o meno respirando spontaneamente". Hartstein ricorda poi che già ad aprile la manager Sabine Kehm "ci aveva detto che Michael aveva momenti di risveglio e di coscienza. Dicendo questo, lei ci ha comunicato con un linguaggio quasi clinicamente perfetto che Michael non era più in coma. Oraci viene detto con un’aria un pO' trionfale che Michael non è più in coma. Come detto sopra, non è una novità. Non posso fare a meno di pensare che questo sia un uso altamente cinico del linguaggio da parte di chi utilizza la verità per trasmettere un’impressione quasi certamente falsa. Non posso non pensare che, se Michael fosse uscito del tutto dallo stato di minima coscienza che Sabine ci aveva così accuratamente descritto ad aprile, ci avrebbero detto che Michael sta iniziando la riabilitazione, che ha dei problemi ad esprimersi e che lavorerà duramente per stare meglio. Oppure che dovrà nuovamente imparare a camminare, leggere, scrivere. Invece no, ci viene detto quello che già sappiamo e, in pratica, di non aspettarci mai ulteriori aggiornamenti. Tutto ciò mi lascia l’amaro in bocca e un’enorme tristezza per la famiglia di Michael e i suoi fans".
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