Scienziati Usa: "Scoperta prima sonda aliena della storia"

L’ipotesi è stata formulata da autorità scientifiche Usa dopo avere analizzato la “straordinaria” velocità di un corpo metallico attualmente fluttuante nello spazio

Scienziati Usa: "Scoperta prima sonda aliena della storia"

Negli Stati Uniti, gli scienziati dell’università di Harvard e i ricercatori dello Smithsonian Center for Astrophysics hanno in questi giorni pubblicato uno studio in cui affermano di avere individuato, nel nostro sistema solare, la prima “sonda aliena” della storia. L’oggetto misterioso, consistente in un corpo metallico dalla forma ellittica, era stato avvistato nell’ottobre del 2017. Inizialmente, tale oggetto era stato classificato come un “frammento di meteorite”, ma, dopo mesi di approfondimenti, gli astrofisici Usa gli hanno recentemente attribuito “natura extraterrestre”.

I ricercatori di Harvard e dello Smithsonian Center hanno esposto la controversa teoria in un articolo pubblicato sulla rivista ufficiale della Cornell University di New York. Secondo Shmuel Bialy e Abraham Loeb, autori della pubblicazione, il corpo metallico, denominato dalla Nasa “Oumuamua” (antico termine hawaiano che significa “esploratore”), starebbe avanzando nello spazio a ben 112mila chilometri orari. Ad avviso degli scienziati, soltanto una “propulsione artificiale” sarebbe in grado di generare tale “straordinaria” velocità: “In base alle ultime rilevazioni, non è affatto azzardato attribuire a Oumuamua matrice extraterrestre. Il corpo metallico da mesi fluttuante nello spazio presenta caratteristiche analoghe a quelle di una sonda intergalattica, simile ai moduli esplorativi Ikaros e Starshot, progettati da noi terrestri rispettivamente nel 2010 e nel 2016. Di conseguenza, non è ridicolo identificare tale oggetto fluttuante con una sonda concepita da una civiltà extraterrestre al fine di raccogliere informazioni sulle galassie circostanti.” I due autori hanno quindi concluso l’articolo definendo “sempre più precaria” la tesi secondo la quale “Oumuamua” sarebbe il frammento di un asteroide. Per Bialy e Loeb, inoltre, vi sarebbero “forti probabilità” che la presunta “sonda aliena” arrivi “tra qualche mese” nell’atmosfera terrestre, eventualità che favorirebbe indagini ancora più approfondite da parte delle agenzie spaziali internazionali sulla vera natura del corpo metallico.

La tesi propugnata dagli astrofisici di Harvard e dello Smithsonian Center è stata però definita subito da gran parte della comunità scientifica “suggestiva, ma totalmente infondata”. Ad esempio, Karen Meech, astronoma dell’università delle Hawaii, ha criticato duramente la tesi esposta nell’articolo: “Uno scienziato non deve mai cedere alla tentazione di colpire l’immaginario collettivo mediante annunci tanto sensazionalistici quanto avventati. Non vi è alcuna prova incontrovertibile della natura extraterrestre di Oumuamua.

La velocità alla quale starebbe procedendo e le repentine accelerazioni operate da tale corpo metallico sono elementi tipici dei frammenti di meteoriti, i quali, trovandosi sballottati tra attrazioni gravitazionali di diversi astri e pianeti, subiscono inevitabilmente alterazioni di andatura e di tragitto.”

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