Lo "scontro" in Vaticano tra conservatori e progressisti si starebbe acuendo. Questo, almeno, è quanto racconta Dagospia nell'ultima indiscrezione riguardante la Santa Sede.
Il motivo del contendere sarebbe rappresentato dalle riforme venture: Papa Bergoglio avrebbe intenzione di intervenire ancora e in modo definitivo sulle finanze vaticane. In particolare il pontefice argentino starebbe pensando all'obolo di San Pietro, cioè all'aiuto economico derivante dai fedeli, che viene versato per fare fronte alle esigenze della Chiesa cattolica e delle persone più bisognose in tutto il mondo. Che il pontefice argentino abbia intenzione di abolire questa tradizione?
Per ora si tratta solo di voci, ma Papa Francesco sarebbe "accerchiato", tanto che avrebbe "minacciato" di parlare pubblicamente nel caso in cui venisse ostacolato nella sua opera di riforma. Monsignor Angelo Becciu, sempre secondo quanto riportato da Dagospia, sarebbe l'uomo indicato per coordinare questo palinsesto di riforme. Becciu, attualmente, è ancora il "commissario" indicato dall'ex arcivescovo di Buenos Aires per accompagnare l'Ordine di Malta nell'uscita dalla "crisi" iniziata con le dimissioni di Festing. Due giorni fa è stato eletto il nuovo Gran Maestro, Fra' Giacomo Dalla Torre del tempio di Sanguinetto, che nella giornata di ieri ha giurato. Ci si aspetta, adesso, che venga riformata la Costituzione dell'ordine laicale. Una volontà, questa, che sarebbe stata espressa da Bergoglio stesso.
Le "resistenze" alla complessiva opera di riforma, però, non sarebbero di poco conto e il Papa sarebbe costretto a fronteggiare i "catto-conservatori", che proverebberro soprattutto da due nazioni: Germania e Stati Uniti. Quello tedesco sembra essere un episcopato diviso tra progressisti e conservatori. Basta notare quanto accaduto in merito alla questione dell'intercomunione per le coppie miste: sette vescovi hanno scritto al Vaticano esprimendo così contrarietà. Negli States, invece, appare sempre più forte l'esistenza nell'opionione pubblica di una "contrapposizione mediatica" tra Donald Trump e Papa Francesco. Qualche ambiente pro life, insomma, guarda più al presidente che al Papa. A fare da sfondo a questo quadro c'è il ritorno del tradizionalismo, che sta interessando soprattutto la Polonia, gli Stati Uniti e, in minor parte, anche l'Italia.
Curioso, poi, quanto accaduto all'interno del Congresso degli States. Il sito già citato racconta che Papa Francesco ha inviato un messaggio a Patrick Conroy, cappellano della Camera dei Rappresentanti, che sarebbe stato allontanato dallo spekaer Paul Ryan in quanto troppo "bergogliano". In realtà, secondo quanto si legge qui, Conroy dovrebbe restare al suo posto.
E ancora, infine, c'è la vicenda riguardante il cardinale australiano George Pell. Il porporato è stato rinviato a giudizio in Australia. Si dice che i processi nel quale dovrà difendersi potrebbero essere due. Molte accuse, però, sono cadute nel corso del tempo. Pell è il prefetto per la Segreteria dell'Economia. L'uomo, insomma, cui Bergoglio aveva affidato la gestione di un pezzo importante di Curia romana. Il ministero dell'Economia, per farla breve. Le accuse sarebbero relative ad abusi sessuali compiuti ai danni di minori avvenuti tra la fine degli anni Settanta e Ottanta a Ballarat, paese di nascita del porporato, e tra la fine degli anni Novanta e gli inizi degli anni duemila nella diocesi di Melbourne, dove Pell era arcivescovo.
I dettagli delle accuse non sono ancora chiari, ma si parlerebbe di coperture e persino di un caso di stupro. Il Vaticano, in definitiva, si appresta a vivere una fase complicata. Bergoglio pare intenzionato a procedere con le riforme strutturali, ma il contorno curiale potrebbe svolgere un ruolo oppositivo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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