Se i gay da perseguitati diventano persecutori

Sul sito storico della comunità italiana la lista di proscrizione contro le unione e le adozioni

Se i gay da perseguitati diventano persecutori

Il sito web storico della comunità gay italiana ieri ha pubblicato una lista di proscrizione dei parlamentari di sinistra scettici o contrari alla nuova legge sulle unioni e sulle adozioni di coppie omosessuali. Da perseguitati a persecutori, da vittime dell'indice a puntatori di indice, da discriminati a discriminatori: è un peccato che i gay non riescano a uscire dal ghetto nel quale erano stati chiusi per anni non senza sofferenze. Ghetto che oggi non esiste più, se non nella mente di chi ha paura ad affrontare il mare aperto dell'eguaglianza, per certi versi più complicato e rischioso della trincea della diversità. Chiunque di noi singolarmente o in quanto categoria - può lamentare carenze e limitazioni delle proprie libertà o aspirazioni. Ma nessuno di noi può imporre allo Stato le proprie ragioni se non attraverso i processi della democrazia. La coscienza di parlamentari di sinistra e di destra - contrari alle adozioni tra persone dello stesso sesso (o a trasformare le unioni civili in matrimoni religiosi di Stato) non conta meno di chi la pensa diversamente. E per quel poco che vale, la mia di coscienza è in sintonia con quella degli onorevoli messi all'indice dalla comunità gay. Penso che ognuno abbia il diritto di amare chi meglio crede, anche perché l'amore è un sentimento non condizionabile dalla ragione, figuriamoci dal legislatore. Penso anche che un coppia omo o etero che sia debba potersi tutelare reciprocamente e che lo Stato bene fa a introdurre nel diritto strumenti in grado di garantirlo. Ma andare oltre cioè parificare qualsiasi amore a quello tra uomo e donna - significa entrare in un campo minato. Come la mettiamo con la poligamia, con la pedofilia tra un adulto e una bambina innamorata e consenziente? E se - per paradosso - uno è innamorato del suo gatto può pretendere per lui la reversibilità della pensione? Non scherziamo. Libero amore in libero Stato, questo sempre. Ma uno Stato deve anche essere libero di dire dei no se una richiesta può minare, direttamente o indirettamente, la tenuta del sistema sociale e valoriale su cui è fondato.

Per esempio, che i bambini non si comperano, non si ordinano a terzi, non li si costruiscono in laboratorio. Questo vale sia per coppie omo che etero. Perché tra le tante eguaglianze e i tanti diritti da rispettare, ci sono anche i loro, convitati di pietra di questa discussione.

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