“Sei un mongoloide”: l’insulto del consigliere che scatena l’indignazione

Durante una seduta del consiglio municipale XV a Roma, Giuseppe Calendino (Fdi) ha apostrofato così il collega Torquati (Pd). La reazione dell’Aipd (Associazione italiana persone down): “Rispetto per le famiglie”

“Sei un mongoloide”: l’insulto del consigliere che scatena l’indignazione

Nei giorni scorsi il consiglio municipale del XV municipio a Roma si è trasformato in un ring. Il fendente in questione è stato verbale ed è partito dalla bocca di Giuseppe Calendino, consigliere Fdi. La vittima è l’ex presidente Pd del municipio - ora consigliere di opposizione - Daniele Torquati, che stava intervenendo in aula sulla realizzazione di un nuovo campo nomadi, quando è stato interrotto dall’insulto del collega: "Sei un mongoloide” (ascolta l'audio).

Torquati ha stigmatizzato l’accaduto sia in aula sia con un post successivo su Fb, che ha attirato l’attenzione dell’Aipd (Associazione italiana persone down). Dopo aver approfondito la vicenda, l’associazione ha richiesto le scuse da parte del consigliere e una presa di posizione dei vertici municipali.

“Non avrei voluto offendere la categoria dei disabili e me ne dispiaccio – le parole di Calendino – ho apostrofato Torquati con un’espressione infelice”. Rimane il rammarico del consigliere, che sottolinea le ripetute offese subite prima di perdere le staffe e la strumentalizzazione dell’accaduto:” Torquati avrebbe potuto pensare ai disabili quando faceva il Presidente del Municipio, investendo su servizi a loro diretti. Chiamare in gioco i disabili per non essere capace di difendersi da solo mi sembra un mezzuccio di vigliaccheria politica”.

Non si fa attendere la replica del consigliere Pd, che sottolinea come le offese abbiano colpito le famiglie con persone down e non, ma anche i cittadini che stavano assistendo al Consiglio e che hanno sollevato la questione:” Non ho fatto nessuna denuncia né comunicati – le parole di Torquati - ho scritto su Facebook nel mio profilo privato senza dire il nome e il partito di appartenenza, proprio per non sfociare nella diatriba politica che oggi lo stesso Consigliere sembrerebbe voler tirare fuori per coprire una brutta figura”.

“ Lo stile- continua l'ex presidente- non è proprio una delle qualità del consigliere, che oggi dice una falsità sostenendo che lo ho offeso e dimentica che sotto la mia Amministrazione c’è stato l'incremento di fondi e servizi per la disabilità, l'istituzione di una Consulta municipale dedicata a queste realtà e anche il sostegno e patrocinio alle celebrazioni della Giornata internazionale delle persone con disabilità. Insomma, la pezza è peggio del buco”.

Arriva anche il commento del presidente dell’Aipd Roma Catello Vitiello,

che “apprezza le doverose scuse rilasciate dal consigliere Calendino” e si “augura che questa terminologia non venga più utilizzata per rispetto di tutti quelli che quotidianamente si battono per l’inclusione sociale”.

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