Sono 13 i cardinali che hanno firmato una lettera per segnalare al Santo Padre "una serie di preoccupazioni" sul Sinodo. I nomi dei cardinali che avrebbero firmato il documento sono: Carlo Caffarra, Thomas C. Collins, Timothy M. Dolan, Willem J. Eijk, Péter Erdõ (che poi ha negato di aver scritto la lettera), Gerhard L. Müller, Wilfrid Fox Napier, George Pell, Mauro Piacenza (che ha smentito), Robert Sarah, Angelo Scola (il cui portavoce ha però negato che il cardinale abbia realmente firmato la lettera), Jorge L. Urosa Savino e André Vingt-Trois (che ha smentito).
I cardinali, nella lettera riportata da L'Espresso, scrivono che "il documento preparatorio del sinodo, l'Instrumentum laboris, che pure ha degli spunti ammirevoli, ha anche sezioni che trarrebbero vantaggio da una sostanziale riflessione e rielaborazione. Le nuove procedure che guidano il sinodo sembrano assicurare un'influenza eccessiva sulle deliberazioni del sinodo e sul documento sinodale finale. Così com'è, e poste le preoccupazioni che abbiamo già raccolto da molti dei padri sulle sue varie sezioni problematiche, l'Instrumentum non può adeguatamente servire da testo guida o da fondamento di un documento finale."
E che "le nuove procedure sinodali saranno viste in alcuni ambienti come mancanti d’apertura e di genuina collegialità. Nel passato, il processo di presentare proposizioni e di votarle serviva allo scopo prezioso di misurare gli orientamenti dei padri sinodali. L'assenza di proposizioni e delle relative discussioni e votazioni sembra scoraggiare un dibattito aperto e confinare la discussione ai circoli minori; quindi ci sembra urgente che la redazione di proposizioni da votare dall'intero sinodo dovrebbe essere ripristinata. Il voto su un documento finale arriva troppo tardi nel processo di completa revisione e di aggiustamento del testo".
Come nota il vaticanista de L'Espresso Sandro Magister, i collaboratoti di Papa Francesco hanno, neppure troppo indirettamente, risposto ai cardinali: "Venerdì 9 ottobre, in conferenza stampa, il cardinale Luis Antonio G. Tagle, arcivescovo di Manila e presidente delegato del sinodo, ha improvvisamente detto che riguardo alla relazione finale 'attendiamo la decisione del papa'.
E il giorno dopo padre Lombardi ha precisato che 'ancora non abbiamo la certezza di come avverrà la conclusione del sinodo, se cioè ci sarà un documento finale. Vedremo se il papa darà delle indicazioni precise'".In pratica, sottolinea il vaticanista, è stata messa in discussione la stessa relatio finalis del Sinodo.
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