Una tragedia, come sempre accade in questi casi. Ma non solo per il ladro, ucciso da un colpo di pistola dopo aver forzato un posto di blocco. Piuttosto per il carabiniere che ora il pm di Busto Arsizio Rosaria Stagnaro ha deciso di inserire nel registro degli indagati. Il motivo? Sempre il solito, assurdo. Il motivo per cui le nostre forze dell'ordine sono "disarmate" nella lotta alla criminalità: eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi.
Praticamente impossibile, per un carabiniere o un poliziotto, garantire la sicurezza nelle città. Ogni passo falso significa un calvario. Ecco i fatti.
Martedì sera la volante dei carabinieri era sulle tracce di un evaso di 39 anni, in fuga con un'auto rubata a Gallarate, in provincia di Varese. L'uomo, William Trunfio, non si è fermato all'alt e, dopo aver forzato il blocco, ha investito uno dei militari. Che è finito in ospedale con una frattura alla gamba. Il secondo militare, allora, ha sparato verso la vettura che correva a tutta velocità e il proiettile ha colpito al collo il ladro.
Trunfio, da quanto si apprende, ha alle spalle numerosi precedenti penali e ricoveri in ospedali psichiatrici. Nei giorni scorsi si era allontanato dalla casa-lavoro di Castelfranco Emilia (Modena) dove era ancora detenuto per problemi di sicurezza legati alla sua pericolosità.
Da quel giorno era ricercato dalla polizia di tutto il Nord-Est. Martedì ha rapinato a Gallarate un uomo della sua Fiat panda, minacciandolo con un coltello. A bordo dell'auto, in poche ore, avrebbe compiuto molteplici reati, tutti a Varese e dintorni: una rapina ai danni di due ragazze a Buguggiate e il tentativo di pagare con una carta di credito rubata in un supermercato di Gallarate. Infine, ha anche provato a prelevare denaro con le stesse carte di proprietà delle ragazze derubate.
Intorno alle 3 di notte di martedì, però, la pattuglia dei carabinieri si è imbattutta nell'auto ricercata. Dopo un inseguimento, i militari hanno raggiunto il ladro e sono scesi dalla vettura intimando l'uomo a fare altrettanto. Ma non è andata così. Trunfio ha ingranato la marcia e ha investito un carabiniere. L'altro, secondo le ricostruzioni dell'Arma, per evitare che il collega fosse travolto e ucciso, ha sparato con la pistola d'ordinanza. Un colpo che ha raggiunto il fuggitivo al collo, uccidendolo.
Nell'auto del ladro sono stati trovati coltelli e il bottino della rapina. E' stata disposta l'autopsia sul corpo per accertare che tutto si sia svolto secondo il racconto dei militari. Hanno effettuato un sopralluogo sul posto anche il procuratore di Busto Arsizio, Gianluigi Fontana, e il pm Rosaria Stagnaro, che coordina l'inchiesta.
Che ora ha deciso: il carabiniere che ha esploso il colpo deve essere indagato. Alcune fonti assicurano sia un "atto dovuto".La solita storia di un'Italia che non si schiera mai, nemmeno formalmente, dalla parte delle forze dell'ordine.
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