"Lo spray? C'è una banda di stranieri che deruba i ragazzi in discoteca"

Inquirenti al lavoro per capire cosa ha scatenato la strage. Un testimone: "Lo spray usato durante una rissa". Il pierre del locale punta il dito: "Banda di stranieri prende di mira i ragazzini"

"Lo spray? C'è una banda di stranieri che deruba i ragazzi in discoteca"

"Sono quasi sicuro...". Al vaglio degli inquirenti c'è anche la possibilità che all'origine della strage alla discoteca di Corinaldo, paese in provincia di Ancona, ci sia una banda di stranieri che deruba i ragazzini usando lo spry urticante. L'ipotesi è stata fornita del pierre della "Lanterna Azzurra", Lino Del Bianco. "Alle feste nei locali - ha raccontato ai microfoni dell'Adnkronos - lo spray si vede sempre più spesso. Ci sono un sacco ragazzini che si lamentano di essere derubati o di aver perso degli oggetti, non pochi casi, tanta roba. Lo spray viene tirato fuori dalla banda quando qualcosa va storto".

Gli inquirenti sono già al lavoro per cercare di far luce su quanto accaduto al concerto di Sfera Ebbasta alla discoteca "Lanterna Azzurra" di Corinaldo. Sul tavolo ci sono diverse ipotesi. La più accredita è che a far scatenare l'immane calca sia stato uno spray urticante sprazzato all'interno di un locale che, a detta di chi sta portando avanti le indagini, aveva fatto entrare più persone di quante ne potesse contenere. Sarebbe stata proprio la ressa di ragazzini in fuga a far precipitare la situzione: i parapetti della discoteca non avrebbero retto e, come si vede molto bene in un video pubblicato dal sito Cronache Ancona, sarebbe venuto giù causando la strage (guarda il video). Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha subito chiesto agli inquirenti l'impegno di "trovare i responsabili di queste sei vite spezzate, chi per cattiveria, stupidità o avidità ha trasformato una serata di festa in una tragedia".

Tra le piste seguite c'è anche la possibilità che dietro allo spray urticante, che ha fatto scoppiare il panico alla "Lanterna Azzurra", ci sia una banda di stranieri che prende di mira i ragazzini nei locali e nelle discoteche della zona. Secondo il pierre Del Bianco, che gestisce l'immagine di diversi locali della Bassa Romagna, viene usato "sempre più spesso" sia per derubare sia per regolare i conti "quando qualcosa va storto". Una prassi, insomma, che andrebbe avanti da almeno un paio di anni. "Io collaboro con tutte le discoteche della Bassa Romagna - racconta all'Adnkronos - lo spray c'è alle feste delle scuole, agli eventi dei più giovani, non a quelli degli adulti. Non può essere solo l'iniziativa di qualche sciocco ragazzino che non sa come divertirsi". A suo dire la banda non sarebbe composta da abitanti della zona. "È solo un'ipotesi - mette, poi, le mani avanti - ma secondo me si tratta di stranieri". Questi agiscono "in pista" e, nascondendosi "nella calca", provano a derubare i malcapitati. "La banda si avvicina - continua - e se scoperta tira fuori lo spray creando la confusione necessaria per avere il tempo per dileguarsi".

Secondo un testimone sentito dall'agenzia Agi, un ragazzo avrebbe spruzzato lo spray urticante "nel corso di un principio di rissa". La testimonianza di Del Bianco va presa con le pinze. E nel riportarla servono tutti i condizionali del caso perché per il momento gli inquirenti non hanno in mano granché. Al vaglio c'è anche la possibilità che la discoteca "Lanterna Azzurra" fosse troppo piena. "Molto probabilmente all'interno del locale c'era più gente, molta più gente del permesso", ha spiegato lo stesso Salvini confermando che "sono in corso dei riscontri". Per Del Bianco, però, all'interno del locale "c'erano solo 800 persone, e altri 900 circa fuori ad aspettare di entrare".

"Un cantante come quello di ieri normalmente è da migliaia di presenze - taglia corto - non è certo il primo evento che si tiene in quel locale dove non ci sono giri strani di droga o altro".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica