Ora Stacchio firma per legge contro armi

Il benzinaio di Ponte di Nanto: "Mi hanno strumentalizzato, non sono un eroe. Non voglio una società come negli Usa, dove sono tutti armati"

Stacchio firma la proposta di legge per la difesa non violenta - Dal sito del Comune di Vicenza
Stacchio firma la proposta di legge per la difesa non violenta - Dal sito del Comune di Vicenza

Era diventato, nell'epopea popolare e nel racconto di molti media, l'emblema del cittadino comune che prende le armi per difendersi e si fa eroe per sopperire alle mancanze dello Stato.

Eppure Graziano Stacchio, il benzinaio veneto che il 3 febbraio scorso sparò ai banditi per difendere la commessa di una gioielleria nelle adiacenze del suo distributore, oggi firma una proposta di legge per la difesa civile e non armata. La notizia, per alcuni inattesa, viene data dal Giornale di Vicenza: il benzinaio spiega di sentirsi "strumentalizzato" e di non sentirsi affatto un eroe.

"I veri eroi sono quelli che ci proteggono tutti i giorni, che lo fanno per lavoro, che sono addestrati per questo compito - chiarisce Stacchio - Questo concetto è fondamentale: la preparazione." Il benzinaio di Ponte di Nanto puntualizza anzi di non voler incrementare in alcun modo il clima di insicurezza: "Altrimenti ci si troverà tutti armati come negli Usa".

Stacchio ha firmato la proposta di legge nell'ambito di una tre giorni sulla trasformazione non violenta dei conflitti organizzata dal comune di Vicenza, che sul proprio sito spiega come il benzinaio abbia "accettato di essere presente per dire no alla violenza".

"Questa proposta di legge – ha ricordato l'assessore vicentino Isabella Sala – ridefinisce i concetti di difesa e sicurezza, ricordando che la Costituzione affida a ogni cittadino il dovere della difesa della patria e, contemporaneamente, ripudia la guerra. È compito di tutti noi attivarci perché lo Stato organizzi una difesa civile, non armata e non violenta".

Sorpresi? Stacchio era diventato sì un simbolo della resistenza, anche armato, al dilagare del crimine.

Tuttavia sin da subito si era mostrato restio ad appoggiare le frange più bellicose della campagna organizzata in suo favore. Già un mese fa, in un'intervista a Repubblica, aveva ribadito di non volerla proprio, quell'etichetta di eroe: "Anche solo l'idea della legge della giungla mi fa molta paura", aveva detto.

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