Momenti di tensione sotto la casa dell’immigrato kosovaro, padre di due figlie piccole, arrestato ieri pomeriggio con l’accusa di avere violentato una 24enne incinta settimana scorsa a Bergamo. All’uomo sono stati concessi gli arresti domiciliari nell’abitazione che si trova a sole poche decine di metri dal luogo dell’aggressione.
Il cittadino di origine kosovara, 32enne da tempo regolare in Italia, è stato arrestato poco lontano da dove, secondo le accuse, avrebbe compiuto la violenza sessuale ai danni della ragazza. Gli inquirenti, coordinati dal pubblico ministero Gianluigi Dettori, sono arrivati al presunto autore dello stupro proprio grazie alla sua auto, una Fiat Seicento bianca descritta dalla vittima alla polizia e poi vista nella stessa zona attraverso le telecamere della videosorveglianza comunale. Fin dal giorno successivo alla violenza i sospetti della polizia si erano concentrati sul kosovaro, incensurato. Ieri il blitz che ha portato all’arresto: l’immigrato è stato bloccato mentre tornava verso la sua auto e portato in questura. Quando, in serata si è sparsa la voce, oltre duecento persone si sono radunate sotto la casa dell’arrestato, gridando insulti e lanciando bottiglie e fumogeni. Si pensa che potesse trattarsi di ultrà dell’Atalanta, ai cui ambienti la vittima della violenza è vicina. Per disperderli sono dovuti intervenire polizia e carabinieri.
La violenza si era consumata nel cuore della notte: la 24enne, che vive in provincia di Bergamo, aveva appena salutato alcune amiche al vicino bar Divina e stava raggiungendo a piedi l'auto che aveva parcheggiato in via Alberico da Rosciate. Lo stupratore le si era affiancato sull’utilitaria bianca e si era offerto di darle un passaggio. Al rifiuto della giovane, era sceso e l’aveva spinta contro il cofano di un’altra auto, dove si era consumata la violenza. Soccorsa dal personale del 118 e portata in ospedale, la giovane bergamasca aveva scoperto di aspettare, da alcune settimane, un bambino. La violenza non avrebbe avuto conseguenze sulla gravidanza.
La giovane era stata subito ascoltata dal personale della mobile e dal dirigente Gianpaolo Bonafini: grazie agli elementi che ha fornito agli inquirenti, la polizia è riuscita a risalire in pochi giorni al presunto violentatore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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