Viveva isolato nella sua capanna nascosta tra la vegetazione che ricopre le sponde del fiume Arno, a Firenze. Precisamente nella zona del Varlungo. Un nascondiglio perfetto dove tornare a rintanarsi dopo aver compiuto gli atti scambrosi. Non abbastastanza per farla franca però. Mustafa Arnaut, il 25enne rumeno, violentatore seriale, ormai conosciuto come lo "stupratore del Varlungo", è riuscito a collezionare la quinta condanna per violenza sessuale nei confronti di una giovane donna.
Il meccanismo con il quale il mostro adescava le sue prede era sempre lo stesso. Alle prime luci del sole, le adocchiava passeggiare, fare jogging o aggirarsi sul lungarno e, se non si vedevano papabili testimoni nei paraggi, ecco che l’uomo agiva. Si avvicinava alle giovani donne e con violenza gli rubava quello che avevano con loro. Poi, le stuprava e tonava a nascondersa nella sua tenda adibita a casa. Non una, non due, il terribile violento è riuscito a ripetere il suo “gioco macabro” ben cinque volte, collezionando reati e distruggendo la vita delle giovani donne.
Ieri, come riporta La Nazione, con i tre anni e nove mesi di condanna, salgono a trenta gli anni che l’uomo dovrà scontare in carcere secondo la somma delle pene inflittegli dal tribunale di Firenze. L’ultimo episodio, valutato dalla pm Beatrice Giunti, è avvenuto nel dicembre di due anni fa. L’ultima vittima accertata è una ragazza di soli 23 anni originaria di Panama che, come le altre prime di lei, è stata sorpresa dal romeno mentre passeggiava vicino al fiume. Uno scontro e poi la denuncia nei confronti di Arnaut, con l’accusa di tentata violenza e rapina nei confronti della donna.
La prima condanna in processo con rito abbrevviato era arrivata il 27 marzo scorso. Per il maniaco era stata inflitta una pena di otto anni e otto mesi di reclusione per violenza sessuale ai danni di una studentessa asiatica. Il 6 maggio scorso la seconda condanna: quattro anni per aver nuovamente aggredito una giovane donna. Il 2 luglio scorso, per l’uomo si aggiunse un’ulteriore pena da scontare, dieci anni di reclusione, ancora una volta, per violenza sessuale, lesioni personali aggravate e rapina nei confronti di una giapponese di 37 anni, picchiata e violentata mentre faceva jogging alle prime ore del mattino.
Questo ultimo tragico episodio ha permesso di incastrare il romeno. Durante le indagini infatti, la polizia scientifica è riuscita ad individuare il suo Dna.
Grazie al quale, la procura di Firenze ha potuto ricondurre al colpevole tutti i precedenti episodi di violenza avvenuti nella zona di Firenze sud, in cui viveva Mustafa. E adesso, se non altro, le vittime potranno riuscire a sperare che sia fatta giustizia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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