Il collega più anziano, l’appuntato scelto Marco Camuffo, ha già parlato nei giorni scorsi, confermando di avere avuto un rapporto sessuale mentre era in servizio in Firenze, con una studentessa americana 21enne, ma sostenendo che lei era "consenziente" e che dunque non ci sarebbe stata quella violenza che invece la ragazza e un'amica hanno denunciato.
Oggi potrebbe toccare al secondo carabiniere, che finora è rimasto in silenzio, negando le accuse, dire la sua su quanto avvenuto quella notte a Firenze, dopo avere portato a casa le due studentesse che, a quanto ricostruito finora, avevano bevuto molto. Un dettaglio non irrilevante, perché si configura come un aggravante, con i test alcolici che smentiscono la versione del militare, che sostiene di non essersi accorto che era ebbra.
Le risposte che devono arrivare sono ancora molte e non riguardano soltanto quanto avvenuto nel palazzo delle due studentesse che hanno denunciato la violenza. I due militari dell'Arma devono rispondere anche del perché decisero di dare un passaggio alle giovani fino a casa, facendole salire sull'auto di servizio. E del perché alla centrale operativa non fu comunicato nulla.
Non solo.
A mancare è anche una relazione di servizio sugli avvenimenti di quella notte. Un dettaglio che la procura militare non può trascurare, perché si configura come una violazione chiara delle regole. Violata consegna e peculato sono i due reati ipotizzati dal tribunale militare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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