Sequestrata, violentata e filmata. Da un branco di bengalesi che non hanno avuto pietà. La donna di 44 anni che è stata stuprata sotto un cavalcavia dell'autostrada del Sole in una intervista al Messaggero racconta la ferocia dei suoi aguzzini.
"Quella bestia mi mordeva le labbra, il volto, le braccia, dietro le spalle, sulle gambe, sembrava un leone famelico, puzzava di birra; io vomitavo, ma a lui non importava, bestemmiava, mi diceva: Vomita pure, tanto t'ammazzo. Mi metteva in mano un telefono per illuminare la scena, con un altro filmava lo stupro, lo metto su Facebook, rideva e io vomitavo ancora", racconta la donna. Che poi aggiunge: "Mi sono lavata e rilavata, sterilizzata, ma quello schifo proprio non se ne va. Ho girato il mondo, viaggiando anche da sola, in Africa, in America, in Olanda, so farmi rispettare dagli uomini, ma questi erano belve".
Poi il momento dell'orrore. "Dal buio sono spuntati altri due uomini, ubriachi fradici. Si conoscevano, forse dormivano là in mezzo alla discarica. Mo' che voi fa? O ci stai o, guarda, manco mi serve il coltello, ti stritolo con questa mano, e mi ha afferrato per il collo. Mi tiravano le gambe, mi hanno sfilato una parte del pantalone, mi davano schiaffi e lui mi schiacciava il volto.
Io ho provato a difendermi, ma loro erano in quattro sopra di me. A un certo punto mi hanno detto: Sai quante ne abbiamo ammazzate, ora ti mettiamo dentro una busta e ti buttiamo qua.
Allora ho chiuso gli occhi, volevo solo che finisse tutto presto".
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