Terremoto, arriva il decreto ​ma mancano ancora i fondi

Per il momento non sono stati ancora indicati i fondi per la ricostruzione post-terremoto nel Centro Italia. Nessuna indicazione sulle risorse da stanziare

Terremoto, arriva il decreto ​ma mancano ancora i fondi

Per il momento non sono stati ancora indicati i fondi per la ricostruzione post-terremoto nel Centro Italia. Nella bozza del decreto, come riporta Public Policy, mancherebbero le indicazioni sulle cifre da stanziare. I cinque capi della bozza di decreto per il momento prevedono: governance e risorse per la ricostruzione; ricostruzione privata e pubblica, misure per le attività economiche e l’ambiente. Trasparenza e legalità; misure urgenti concernenti le attività e la piena operatività del servizio nazionale della protezione civile in caso di emergenza e per il passaggio dalla gestione dell’emergenza alla ricostruzione nei territori colpiti dal sisma del 24 agosto 2016; misure per gli enti locali, sospensioni termini e tributi; disposizioni in materia di organizzazione e di personale.

Ma dopo queste indicazioni, la voce riguardante le risorse è vuota. Il decreto, per esempio, sempre come riporta Public Policy, istituisce al ministero dell’Economia, a partire dal 2017, un Fondo per la ricostruzione delle aree terremotate ma la parte relativa alle risorse stanziate risulta ancora in bianco. Nell’articolo, ad ogni modo, si capisce che il Fondo sarà alimentato anche dalle risorse eventualmente rivenienti dal Fondo di solidarietà dell’Unione europea e che in esso confluiranno le donazioni effettuate dai cittadini. Il decreto poi definisce anche il ruolo di Vasco Errani, commissario alla ricostruzione. Errani avrà una apposita contabilità speciale aperta presso la tesoreria statale su cui sono assegnate le risorse provenienti dal fondo. Le risorse potranno essere erogate in via diretta o con le modalità del finanziamento agevolato.

Intanto Ssttanta milioni complessivi per il 2016 saranno stanziati per garantire un sostegno al reddito per lavoratori dipendenti e autonomi impossibilitati a riprendere la loro attività perché colpiti dal sisma.

Nello specifico la bozza di decreto prevede "una indennità riservata ai lavoratori subordinati del settore privato impossibilitati a prestare attività lavorativa a seguito degli eventi sismici, nei confronti dei quali non trovino applicazione le vigenti disposizioni in materia di interventi a sostegno del reddito". L’indennità sarà definita "anche secondo le forme e le modalità previste per la concessione degli ammortizzatori in deroga".

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