Terremoto, l'ordine degli ingegneri: "Verifica statica sugli edifici"

Dopo il sisma in Svizzera, il presidente dell'Ordine degli Ingegneri avverte: "Milano è a rischio, negli anni '70 gli edifici furono costruiti "al risparmio", in pericolo in primis le scuole"

Terremoto, l'ordine degli ingegneri: "Verifica statica sugli edifici"

Il terremoto che ieri sera ha fatto tremare la Svizzera si è sentito anche in Lombardia. Tanta la paura nei paesini vicino al confine, ma i pericoli maggiori potrebbero nascondersi proprio a Milano.

Bruno Finzi, il presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Milano, punta il dito contro gli edifici del capoluogo meneghino e avverte: non sono sicuri perché sono stati costruiti "al risparmio".

"Anche Milano non è esente dal rischio sismico - è il monito di Bruno Finzi - Lo sappiamo e per questo è necessaria la prevenzione e la messa in sicurezza degli edifici costruiti al "risparmio" come quelli del dopoguerra fino agli anni 70".

In effetti, la scossa di magnitudo 4,4, con un epicentro ad appena 60 chilometri dal confine, si è avvertita nitidamente nella città. "Una ulteriore riprova della giustezza della decisione adottata dal Comune di Milano rispetto alle linee guida volte alla verifica statica degli edifici con oltre 50 anni di vita - continua Finzi - Una decisione, è bene ricordarlo, all'avanguardia per l'intero paese. Come Ordine degli Ingegneri di Milano siamo in prima linea per studiare in accordo ed a supporto dell'Amministrazione, soluzioni e interventi che possano rendere sempre più sicura la nostra città".

In pericolo, non ci sono solo le abitazioni dei privati, ma anche palazzi pubblici, comprese le scuole. Gli interventi, infatti, precisa il presidente dell'ordine, sono neccessari "sia per gli edifici privati, sia per quelli pubblici, in primis le scuole."

Fa eco Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori: "È indubbio che in Italia sia, fino ad oggi, mancata la cultura della prevenzione e della manutenzione. Prova ne è la mancanza di investimenti, o quanto meno la loro frammentazione che non ha dato i risultati sperati, per la messa in sicurezza dei territori e degli edifici pubblici e privati che è emersa in tutta la sua drammaticità, come già in passato, anche in occasione degli eventi sismici di questi ultimi mesi", ha dichiarato Capocchin, intervenendo al convegno 'Resilienza e sicurezza. Per i territori e per le città'.

"Se è chiaro che il patrimonio culturale vada necessariamente preservato -conclude l'architetto - per quanto riguarda più in generale il patrimonio edilizio, la prevenzione non può che rappresentare un binomio indissolubile con la rigenerazione".

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