"Terroni votatemi", si legge su un manifesto su cui spicca la faccia del leader del Carroccio Matteo Salvini. "Onesti quando ci pare", è invece il messaggio attribuito a Luigi Di Maio. I manifesti elettorali sono spuntati in alcune zone di Bologna, nella notte tra il 20 e il 21 maggio. Ma sono chiaramente falsi.
Sui poster appaiono i volti dei due vicepremier, cui vengono attribuiti strani slogan: "Più armi nelle scuole", si legge su un manifesto leghista, mentre il pentastellato dichiara di essere "stupido, ma onesto". In entrambi i casi, i falsi manifesti sono firmati #castigat, nome che riporta al latino "castigati ridendo mores", che indica la capacità di denunciare caratteristiche e fatti tramite la satira.
Nel frattempo, però, la Lega ha minacciato di presentare un esposto e ha chiesto che "quanto prima siano rimosse le affissioni abusive e gravemente offensive contro Salvini, effettuate da un gruppo ben identificabile". Parole di condanna anche da parte di Lucia Borgonzoni, senatrice leghista, sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali: "Questo è l'ultimo atto antidemocratico ai danni della Lega e di Matteo Salvini, che si inserisce in una lunga scia di gesti che contraddistinguono tristemente da anni alcune aree antagoniste e non solo, che ruotano attorno al territorio bolognese". Sono, a sua detta, "azioni da condannare", perché "ingiustificabili". Per questo, "mi aspetto che tutte le forze politiche prendano le distanze da quanto avvenuto".
"Sono così a corto di idee e argomenti che per colpire la Lega e il programma di buonsenso di Matteo Salvini devono ricorrere a manifesti falsi e diffamatori. Se pensano di intimidirci o fermarci, si sbagliano di grosso", conclude la senatrice.Intanto la Digos ha aperto un'indagine, per individuare gli autori.
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