Torino, ecco il Salone 2.0 nel polmone della città

La nuova formula di «Parco Valentino»: auto in pedana e niente stand faraonici

TorinoC'era una volta il Salone dell'automobile di Torino, uno tra gli appuntamenti più importanti a livello mondiale, nato nel 1900 e naufragato nel 2002, travolto dalla crisi. C'era una volta, e c'è ancora, perché giovedì 11 giugno è stata inaugurata la prima edizione di Parco Valentino-Salone & Gran Premio, aperta al pubblico fino alla mezzanotte di domani. Aperta al pubblico è un termine che calza alla perfezione a questa manifestazione, che inaugura la formula 2.0 (per usare un termine attuale) dell'esposizione di auto. La 1.0 è quella classica, organizzata in un quartiere fieristico, ancora oggi utilizzata da Detroit, Ginevra, Tokio, Francoforte e Parigi, per citare le più note; mentre 1.1 è la variante, inventata ancora una volta in Italia, dal Motor Show di Bologna, con salone, spettacoli e gare, che a sua volta ha dovuto subire radicali ridimensionamenti.

L'idea del Parco Valentino è diversa sotto molti punti di vista: innanzitutto non è ambientata in classici padiglioni, ma all'aperto, in un bellissimo «polmone» cittadino; non sono previsti stand faraonici con effetti speciali, ma tutti gli espositori hanno a disposizione allestimenti standard composti da un gazebo e una bandiera. Si può solo scegliere il numero di modelli da esporre sulle pedane, da una a quattro per marca. C'è infine un ulteriore dettaglio da non sottovalutare, l'accesso libero al pubblico, che non deve acquistare biglietti e può entrare dalle 10 del mattino fino alla mezzanotte.

Con questi presupposti diventa difficile fare stime sull'affluenza e bisognerà affidarsi alle indicazioni della Protezione civile che sorveglia gli accessi al Parco, ma è evidente che si tratta di numeri importanti. Basta aggirarsi per i viali che seguono il corso del Po per capire che non si tratta solo di appassionati di motori. Ci sono anche loro, e sono i più felici: non sembra vero di avere nuovamente un appuntamento sotto la Mole. Gratis per giunta. Ma ci sono anche famiglie, nonni che si trovano lì per caso, per la solita passeggiata, giovani che ancora non hanno la patente, che queste auto le hanno viste solo virtualmente su Internet, o le hanno già «guidate», ma sulla playstation.

Siamo nel 2015 e i selfie si sprecano, è difficile resistere alla tentazione di ritrarsi a fianco della FXXK del centro stile Ferrari o della McLaren 570S, u na tra le novità in anteprima nazionale. Sono 35 i marchi presenti, non male per il primo anno, visto che in fondo ne mancano solo una decina per fare l' en plein .

Rimane da chiarire se sia lecito chiamare Salone, una rassegna senza un tetto, che ha un retrogusto di «fuorisalone». E che, a sua volta, ha un suo fuorisalone, sotto forma della rievocazione del Gp del Valentino, che proprio qui si correva 60 anni fa, con 90 tra le più celebri auto da competizione, dalla Lancia D50 da Gran Premio all'Audi plurivincitrice di Le Mans della parata di domani. O, ancora, sotto forma di un esclusivo concorso di eleganza monomarca, che vedrà protagoniste 50 tra le più affascianti vetture disegnate dalla carrozzeria Pininfarina nei suoi 85 anni di storia. L'ideatore di Parco Valentino-Salone & Gran Premio, l'imprenditore Andrea Levy, non può che essere raggiante: « Non ci sono scenari che spostano l'attenzione dall'auto, e ogni costruttore deve fare la sua scelta, decidere su quali modelli puntare».

L'attenzione non può che andare al futuro, e «per il 2016 il Comune ci ha già confermato la disponibilità a utilizzare il Valentino per l'edizione numero due - sottolinea Levy - sempre in giugno». Esportare questo modello di rassegna? «Siamo aperti a ogni possibilità, aspettiamo solo dimostrazioni di interesse per il nostro lavoro. A patto che altre città interessate abbiano un parco come il nostro».

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