Torino, pusher africani aggrediscono poliziotto per buttarlo dal balcone

Quattro pusher senegalesi sono stati arrestati per aver aggredito un poliziotto e aver cercato di buttarlo giù dal quarto piano di un palazzo ma, per fortuna, l'uomo è stato salvato dai colleghi

Torino, pusher africani aggrediscono poliziotto per buttarlo dal balcone

Quattro pusher senegalesi hanno preso a calci e pugni un poliziotto che, poi, hanno cercato di buttare dal quarto piano di un palazzo ma, fortunatamente, l'uomo è stato salvato da due colleghi.

L'episodio è accaduto lunedì, a Torino, in un condominio in via Leinì dove operavano i quattro spacciatori, due irregolari e due con un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Dopo giorni di pedinamenti due agenti entrano in un appartamento al quarto piano dove trovano 3 africani mentre un loro collega resta fuori con il senegalese che hanno seguito e che li ha portati nel loro covo. I tre hanno cercato di buttare già un agente mentre il quarto ha cercato di fuggire spintonando il poliziotto che lo sorvegliava ma, alla fine, sono finiti tutti in manette.

Gianni Tonelli, segretario nazionale del Sap, attacca: "Non è accettabile in alcun modo concedere accoglienza e tutele a chi cerca di uccidere un poliziotto e che si continui a permettere la permanenza in Italia di chi non ha titolo". "Noi – prosegue ancora Tonelli – ci poniamo un altro problema: questo è un bollettino di guerra, non si tratta di un caso isolato, a partire dal poliziotto accoltellato a Milano e il cui aggressore è stato immediatamente rilasciato; in tutta Italia avviene in continuazione, in ultimo a Bari due giorni fa". Secondo il segretario del Sap si è di fronte a "un vero e proprio bollettino di guerra, in quanto chi arriva, ha purtroppo la consapevolezza che il soggetto debole all’interno delle dinamiche della nostra società, sono le Forze dell’Ordine, per il lavoro di avversità compiuto quotidianamente nei loro riguardi dal partito dell’Antipolizia che è presente sui circuiti mediatici, in Parlamento e nella cultura autoreferenziale italiana".

"Per ‘fortuna’ è successo a Torino dove ci sono più pattuglie – dice Tonelli – in qualsiasi capoluogo di provincia in cui oramai le volanti sono state decapitate del 40% e in cui vi è soltanto una volante in giro, non è difficile

immaginare cosa sarebbe accaduto in una condizione analoga, poiché non ci sarebbe stato nessun poliziotto pronto ad aiutare il collega, che avrebbe dunque fatto un volo dal quarto piano perdendo tragicamente la vita".

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