Trieste, cinque colpi per uccidere

Due colpi per Riotta e tre per Demenego. Così il dominicano ha ammazzato i due agenti in questura a Trieste. Poi la furia con le pistole

Trieste, cinque colpi per uccidere

La dinamica della sparatoria a Trieste comincia ad avere dei contorni ben definiti. È stata la stessa questura a far luce su quanto accaduto ieri pomeriggio. Sono bastati cinque colpi a Meran per uccidere i due poliziotti, Pierluigi Rotta e Matteo Demenego. La vicenda che è poi sfociata nella sparatoria tra le mura della questura è iniziata ieri mattina. Una donna viene letteralmente scaraventata a terra da un giovane di colore che le ruba il motorino. Nel pomeriggio Carlysle Stephan Meran telefona alla questura per raccontare che l'autore del furto è suo fratello, Alejandro Augusto. A questo punto Stephan si dice disponibile ad accompagnare il fratello in questura per gli accertamenti. Stephan recupera il motorino. Poi a casa dei due dominicani arrivano due volanti e un'ambulanza perché Alejandro soffre di disturbi psichici. Appare "calmo" e "collaborativo" come racconteranno poi gli addetti del 118. A questo punto a bordo delle volanti i due vengono portati in questura.

Appena entrati nell'Ufficio Prevenzione Generale, l'autore della rapina chiede di poter andare in bagno. È in questo momento che sottrae la pistola a Rotta. Subito fa fuoco e spara due colpi fatali al poliziotto. Demenego sentendo gli spari va dal collega. E qui c'è un'altra colluttazione con Meran. Il dominicano fa fuoco: tre colpi raggiungono l'agente che morirà pochi istanti dopo. A questo punto, il fratello, Carlysle, si barrica impaurito in un ufficio serrando la porta con la scrivania. Subito dopo l'uomo fugge nel sotterraneo della questura dove viene raggiunto dagli agenti e immobilizzato. Alejandro intanto tenta la fuga attraversando l'atrio della questura con due pistole in mano. Qui spara al personale di guardia e colpisce alla mano un assistente capo che adesso si trova ricoverato in ospedale nell'attesa di un intervento chirurgico. La fuga di Meran dura davvero poco. Appena fuori prova a impossessarsi di una volante. Poi arrivano gli agenti. Lui spara, loro rispondono al fuoco e lo colpiscono all'inguine. Ormani a terra viene immobilizzato dopo aver sparato in totale 23 colpi. Finisce così un pomeriggio di sangue costato la vita a due servitori dello Stato. Ora le fondine degli agenti sono state sequestrate per gli accertamenti della scientifica. Secondo i primi rilievi non risultano danni da comprometterne la funzionalità.

Ma il Sap non ci sta: "Sarebbe stato un difetto nelle fondine in dotazione al personale della Polizia di Stato a costare la vita ai due agenti uccisi oggi a Trieste", ha fatto sapere Stefano Paoloni, segretario generale del Sap.

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